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Suicidi e crisi economica, il pericolo dell’effetto domino

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Proprio così: presentare in modo sensazionalistico le notizie di suicidi da crisi economica, induce altri suicidi, innescando un pericoloso “effetto domino“.

Ad affermarlo è il professor Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano.

Le persone che compiono questi gesti estremi – spiega il professore – sono nella grande maggioranza dei casi già entrate da tempo nel tunnel della patologia psichica prevalentemente depressiva, che toglie la possibilità di trovare soluzioni alternative. I gesti estremi possono sì essere scatenati da fatti contingenti che esasperano una situazione economica già complessa, ma si innescano in personalità da tempo fragili e vulnerabili che non hanno avuto la possibilità di chiedere aiuto per la loro sofferenza psichica“.

Insomma, se è vero che il suicidio è una complicazione di una patologia mentale che gli esperti giudicano in ogni caso trattabile, è anche vero che non è certo la un modo ragionevole per risolvere i problemi (anche perché poi quelli economici rimangono in famiglia…). “Tutte le crisi economiche, la storia purtroppo ci insegna, sono accompagnate da un aumento del tasso di suicidi – precisa Mencacci. Oggi abbiamo però un vantaggio rispetto al passato ovvero poter affrontare la sofferenza mentale con minor vergogna, maggior scientificità e migliori opportunità di cura. Il consiglio per chi è in difficoltà è rivolgersi con fiducia, ai primi segnali di difficoltà, al proprio medico di famiglia o meglio ancora, a uno specialista psichiatra“.

Sarà questo uno degli argomenti trattato dai maggiori studiosi europei e italiani durante il 46° Congresso Nazionale Società Italiana di Psichiatria che si terrà a Milano dal 7 all’11 ottobre 2012 dal titolo Nutrire la Mente. Dalla prevenzione alla riabilitazione oggi.

L’appello per chi ci governa – conclude il prof. Mencacci – è non togliere risorse a questa patologia a cosi larga diffusione e destinata a aumentare. Il potenziamento dei servizi di salute mentale deve salire nella gerarchia delle priorità specialmente in questo periodo di recessione“.

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania