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Mamme sempre più smart(phone)

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L’80 % delle donne considera il proprio smartphone come un oggetto, indispensabile, insostituibile e intoccabile.

Non è egocentrico, è pronto ad accogliere tutte le nostre lamentele, ci connette alla rete di amicizie, ci consente l’accesso alla mail e soprattutto ci permette di controllare Facebook. Insomma, fa compagnia più di alcuni esseri umani.

Non è raro vedere due belle fanciulle, al tavolino di un bar, chiacchierare in modo intenso riguardo ad una questione importante: l’ultima mossa del principe azzurro. Dopo qualche minuto scatta l’inevitabile “guarda cos’ha scritto sul suo profilo facebook“. Cellulari alla mano, le ragazze si trasformano in due monadi, perse nei loro percorsi di rete e connessioni web.

Inutile negarlo. Lo smartphone è il nostro più fedele compagno. Condivide molti momenti della nostra vita. Decenza vorrebbe, però, che il prezioso oggetto –e il mondo con cui ci tiene in connessione – fosse escluso da alcune attività, come la partecipazione a spettacoli, la presenza a riti, la pulizia personale e il sesso.

Invece, una ricerca condotta da Meredith Parents Network, rivela che il 12% delle giovani mamme porta con sé il proprio cellulare anche in posti inopportuni, come il bagno e il letto.

Il 21% del campione, mille neomamme di un età compresa tra i 18 e i 35 anni, ha rivelato di non separarsi dal telefono nemmeno quando è in bagno. Già il dato non fa ben sperare, perché ci sono operazioni che dovrebbero veramente restare private.

Ma ancor più sconvolgente è pensare che il 12% di queste ragazze si diverta così poco, sotto le lenzuola, da preferire la duplice compagnia di telefono e maschio, verosimilmente inconsapevole della cosa.

Il dato è raccapricciante. Come si può sentire il piacere, la fusione con il partner e l’estasi, se la testa continua a rielaborare informazioni di tutt’altro genere?

La sessualità femminile ha bisogno di un intenso coinvolgimento, di un’atmosfera speciale che riesca a far sentire la donna al sicuro, così che lei si possa abbandonare al corpo, proprio e del compagno. Ci vuole dolcezza, passione, allegria. Soprattutto, la sessualità è comunicazione. È il momento in cui ci si dedica a se stessi e all’altro, in uno scambio profondo e arricchente.

Che messaggio può arrivare al partner, se non gli concediamo almeno qualche minuto di attenzione esclusiva, in cui farlo sentire come l’unico re del nostro piacere?

Fiammetta Scharf

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