Ottimo per insaporire i piatti ma anche per la salute degli ipertesi.
Un0 studio presentato a Londra dallo specialista Giuseppe Crippa, direttore dell’unità operativa di Ipertensione dell’ospedale di Piacenza, dimostrerebbe che almeno 30 grammi al giorno del “nostro” Grana Padano ridurrebbero di 8 mmHg la pressione sistolica e di circa 7 mmHg di quella diastolica.
Il risultato è stato raggiunto integrando alla dieta di 29 pazienti cinquantenni per due mesi proprio 30 grammi di Grana Padano al giorno. In quelli che non l’hanno assunto, invece, non ci sono stati significativi cambiamenti.
Il merito è tutto di due tripeptidi che hanno già dimostrato proprietà antipertensive negli animali e nell’uomo che sono presenti anche nello yogurt ma che sarebbero maggiormente concentrati nel Grana Padano nelle fasi della fermentazione.
Questi due ‘miracolosi’ tripeptidi raggiungerebbero il massimo della concentrazione tra i 9 e i 12 mesi di stagionatura mentre diminuirebbero con l’invecchiamento del formaggio.
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È anche noto che il Grana contenga molto sale. La ricerca di Crippa si è posta il problema, inserendo, caso per caso, dopo opportune analisi, il Grana Padano nell’alimentazione dei pazienti.
Quindi, la raccomandazione è di farsi consigliare sempre da un medico che conosce bene la storia clinica del paziente e il rapporto che c’è tra beneficio effettivo per l’ipertensione e altri elementi del Grana che potrebbero compromettere lo stato di salute.
La cosa importante è non esagerare mai con le quantità e accompagnare a una dieta varia ed equilibrata anche l’attività fisica.