Sempre più donne cercano rapporti sicuri e la pillola, per praticità e facilità di utilizzo, resta ancora la prima scelta.
Sono i dati emersi da un’indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da.) su un campione di 600 donne fra i 18 e i 40 anni.
Pillola contraccettiva la prima ad essere scelta, ma per una italiana su 5 il suo acquisto rappresenta un problema economico, tanto che il 94% è favorevole al passaggio ad un contraccettivo generico.
In effetti, nell’ultimo anno vi è stato un incremento del 20% dei consumi della pillola generica: percentuale destinata ad aumentare grazie anche all’introduzione da questo mese di compresse di ultima generazione a base di drospirenone, disponibili sia in versione classica sia in multi-confezione trimestrale, che garantiscono un grosso risparmio economico e di tempo.
Alla pillola generica sono favorevoli soprattutto le più giovani (46%), mentre le adulte (38%) la sceglierebbero solo se consigliata dal medico o dal ginecologo. Ma sono queste ultime (82%) che apprezzerebbero di più una confezione da 3 o 6 mesi (rispetto alle giovani, 31%) per il vantaggio di non doverla comprare ogni mese e per il netto risparmio. Quasi la metà delle donne ha un rapporto di grande fedeltà (42%) alla propria pillola a basso dosaggio (77%) – che, spesso a scopo contraccettivo, è lei stessa a richiedere al medico (51%) – ed in genere sono tutte soddisfatte del proprio anticoncezionale. Solo una su tre ne teme gli effetti collaterali, a lungo termine (tumori, trombosi e problemi circolatori, influenza sul peso, ritenzione idrica, riduzione della fertilità) tanto da pensare alla sospensione, a fronte di 1 donna su 10 preoccupata invece più per l’inefficacia in caso di un’assunzione errata.
“L’indagine che abbiamo svolto – dichiara Francesca Merzagora, presidente di O.N.Da – ha messo in luce una donna preparata, attenta ed informata su tutti gli aspetti riguardanti la contraccezione, fin dalla più giovane età, grazie all’importante ruolo svolto dal ginecologo che nel 68% dei casi resta il principale referente sia nelle prescrizione iniziale della pillola, sia nel proseguo delle sua assunzione e nella gestione delle problematiche ad essa correlate, mentre più marginale – ma non meno importante – è la figura del medico di medicina generale (38%) e del farmacista (34%) dai quali le donne si aspettano di ricevere indicazioni anche sulla sicurezza e tollerabilità a lungo termine della pillola, di avere precisazioni riguardo l’efficacia o le strategie da attuare in caso di assunzione scorretta o, ancora, di essere consigliate sulle alternative anticoncezionali e le offerte disponibili in termine di costo, maneggevolezza, praticità“.
La pillola generica. È apparsa di recente sul mercato ed è la prima a base di drospirenone, una molecola derivata dallo spironolattone (diuretico), con basse quantità di estrogeni. Offre una doppia formulazione a 30 mcg e 20 mcg di etinilestradiolo, un quantitativo che protegge da eventi trombotici e la cui combinazione con un progestinico a prevalente attività anti-androgenica garantisce un miglior controllo sull’acne, sulla regolarizzazione del ciclo mestruale e sulla peluria.
La formulazione a 20 mcg è più adatta per le donne che soffrono di sindrome premestruale o che non desiderano aumentare di peso.