Rimettersi in forma è dura, ma la prova costume si avvicina. Se anche tu sei fra coloro che faticano anche solo a trovare la voglia di raggiungere la palestra, preferendo piuttosto seguire una dieta o ricorrere a sedicenti integratori alimentari che riducono l’appetito, ecco un’ottima notizia: perdere i chili di troppo sudando e faticando è più facile se si stimola il giusto ormone.
Gli scienziati dell’Università di Zurigo, in Svizzera, hanno infatti scoperto che l’eritropoietina, o Epo, un ormone glicoproteico prodotto dai reni e, in misura minore, dal fegato e dal cervello, che ha come funzione principale la regolazione dell’eritropoiesi (produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo), può spingere ad allenare il proprio corpo.
Un potenziale trattamento ormonale a base di Epo, potrebbe aiutare quindi le persone in condizioni di obesità o coloro che soffrono del morbo di Alzheimer, in cui è riconosciuto che un aumento dell’attività fisica può migliorarne i sintomi.
Max Gassmann, autore dello studio pubblicato sulla rivista Faseb, spiega “qui si dimostra che l’Epo aumenta la voglia di fare movimento. Molto probabilmente ha un generale effetto sull’umore di una persona e potrebbe essere utilizzato nei pazienti che soffrono di depressione e malattie correlate“.
Il dottor Gerald Weissmann, Editor-in-Chief di The Faseb Journal, commenta scherzosamente: “se non si può mettere l’esercizio fisico in una pillola, forse si può mettere la motivazione a fare esercizio fisico in una pillola. Dal momento che sempre più persone sono in sovrappeso e obese, dobbiamo affrontare il problema da tutte le angolazioni. Forse verrà il giorno in cui trovare una palestra sarà facile quanto trovare un fast food“, conclude in una nota.
L’Epo era stata già riprodotta in laboratorio e utilizzata come farmaco per curare le anemie in pazienti affetti da malattie renali o da malattie del sangue, o per permettere un recupero più veloce dopo la somministrazione di chemioterapia nei pazienti affetti da cancro. In studi recenti è stato osservato, inoltre, un ruolo neuroprotettivo come agente antinfiammatorio. E ora chissà se diventerà la nuova cura contro l’obesità e i chili di troppo.
Roberta Ragni