Non c’è niente di meglio di una bella colazione con caffè o cappuccino accompagnato da un buon cornetto, brioche o croissant. Ma saranno la stessa cosa o stiamo parlando di tre dolci differenti?
Facciamo chiarezza.
Si è spesso pensato che quelli del cornetto, brioche e croissant fossero termini diversi usati per descrivere lo stesso dessert, a seconda della regione italiana in cui ci si trovava.
In realtà stiamo parlando di tre dolci completamente diversi tra loro, con proprie caratteristiche e ricette. Ciò che hanno in comune è semplicemente il fatto di essere deliziosi per la prima colazione.
Vediamo insieme quali sono le principali differenze.
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Indice
Il cornetto
Partiamo dal cornetto, non tutti sapranno che la sua storia inizia a Vienna, in Austria, nel 1683 quando fu inventato il kipfler austriaco.
In quell’epoca Vienna era sotto dominazione dell’Impero Ottomano e durante un assedio in tarda notte gli unici svegli erano i panettieri, che riuscirono ad avvisare l’esercito. Grazie a loro l’esercito ha potuto combattere gli attacchi e vincere la guerra.
Per celebrare la vittoria austriaca, i fornai realizzarono un dessert a forma di mezzaluna, simbolo della bandiera turca e così nacque il kipfler.
Ma è grazie al solido rapporto tra l’Austria e l’Italia di quegli anni che il dolce è arrivato nella nostra nazione e in particolare a Venezia, prendendo il nome di cornetto per la sua forma.
Anche se la ricetta originale è stata modificata, il cornetto è composto da farina, latte, uova, zucchero, sale, burro e lievito e può essere servito sia vuoto che farcito con crema, marmellata, cioccolato o pistacchio.
Il croissant
Se pensi che il croissant abbia origini francesi, purtroppo ti sbagli. Anche il croissant viene dal kipfler austriaco ed è arrivato a Parigi solo nel 1838. Ci sono però due principali miti popolari dietro l’arrivo del croissant in Francia.
Il primo è quello per cui è stato il funzionario austriaco August Zang, che fondò la Boulangerie Viennoise (“panetteria viennese”) a Parigi intorno al 1839. La sua specialità era infatti il kipfler e la pasticceria austriaca. La sua forma a mezzaluna trasformò rapidamente il nome in quello che tutti conosciamo oggi come croissant, che tradotto in francese è “mezzaluna”.
Per il secondo mito la famosa regina di Francia Maria Antonietta era talmente legata alla sua colazione a base di kipfler che quando andò a Versailles non poté fare a meno di portarla con sé. Ai panettieri locali è piaciuto così tanto il dessert che lo hanno immediatamente fatto proprio e lo hanno trasformato nel croissant.
L’unica differenza tra il croissant e il cornetto sta nella ricetta: non ci sono uova e c’è meno zucchero. Questo gli conferisce una consistenza più leggera e un sapore meno dolce. Il croissant ha anche il 30-35% in più di burro, il che lo rende più gonfio e friabile. E per ultimo, il croissant viene solitamente consumato vuoto, senza ripieno.
La brioche
La vera brioche ha origini francesi. La versione dolce ha molto burro e una forma simile a un piccolo pandoro capovolto condito con una piccola palla di pasta.
Ma da dove deriva il nome “brioche”? Secondo alcuni, deriva dal termine “Briochins”, nome dei cittadini di Saint-Brieuc (il luogo in cui è stata ideata).
Secondo Alexandre Dumas, il termine “brioche” deriva da “brie” il formaggio francese che un tempo veniva usato come ingrediente nell’impasto del dessert e “oche”, che si riferisce a quella parte dell’impasto sopra il panino.
La teoria più diffusa e conosciuta afferma che il nome deriva dal verbo “brier” (impastare).
Fonte: LearnAmo