Sequestrate dal Corpo Forestale circa 2 mila confezioni di propoli contaminato. L’operazione chiamata “Ape Maia“, condotta dalla Forestale delle Marche, di Forlì e coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, ha portato alla luce un ingente quantitativo della benefica sostanza infettata però da antiparassitari.
Dalle indagini, è emerso che nel propoli, la quantità di antiparassitari dannosi per la salute dell’uomo era 34 volte superiore ai limiti previsti dalla legge. Una notizia poco rassicurante. Sono ancora in corso le indagini, che inizialmente hanno coinvolto l’Emilia Romagna, le Marche, il Veneto, il Lazio, la Toscana e la Lombardia, ma che intanto si sono allargate a tutto il territorio nazionale.
Adesso occorrerà verificare se altre sostanze a base di miele hanno subito altre contaminazioni e, in caso di verifica positiva, sarà necessario individuare le rotte attraverso cui questi prodotti antiparassitari, ormai vietati in Italia e in Europa, vengono illegalmente introdotti e commercializzati con tale facilità.
Fino ad ora, sono 8 le persone denunciate a piede libero, accusate di “contaminazione di sostanze alimentari con sostanze nocive“. Il Ministero della Salute sta provvedendo al ritiro del prodotto contaminato, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in allerta sui possibili danni di tali sostanze antiparassitarie per il sistema nervoso umano.
Una cattiva notizia per chi lo usa per le sue proprietà benefiche. In questo periodo, più che mai, il propoli è un grande alleato nella cura dei malanni di stagione, il raffreddore e il male di gola.