Sappiamo di vivere in città altamente inquinate, ma fino a che punto lo smog può influire sulla nostra salute? Almeno fino al punto da spingere i nostri globuli rossi a produrre un enzima che viene rilevato nel sangue di coloro che vivono in zone particolarmente inquinate.
L’inquinamento ambientale può riguardare non soltanto l’aria che respiriamo, ma anche il suolo su cui ci muoviamo e ove vengono coltivati alcuni dei cibi di cui ci nutriamo, oltre all’acqua che beviamo ed utilizziamo ogni giorno. Grazie ad un esame del sangue sarà ora possibile scoprire quanto e come lo smog ci ha intossicati.
È quanto emerso da uno studio tutto italiano condotto da parte di Giorgio Ricci, esperto di biochimica dell’Università di Roma Tor Vergata, oltre che enzimologo di fama internazionale. I risultati ottenuti dai ricercatori sono stati pubblicati tra le pagine della rivista scientifica Biochemical and Biophysical Research Communications.
Attraverso i loro studi i ricercatori hanno potuto individuare un enzima denominato glutatione trasferasi, che si occupa di aiutare le cellule ad eliminare le sostanze intossicanti, di varia natura chimica, dalle quali sono state colpite. La sua presenza nei globuli rossi è stata individuata in coloro che vivono in zone particolarmente colpite dall’inquinamento.
Gli esperti si sono occupati di sottoporre a specifici esami del sangue circa 900 volontari provenienti dalla Capitale e dalle zone limitrofe e residenti nelle vicinanze del fiume Sacco, in aree particolarmente interessate dalla presenza di rifiuti industriali. Ne è emerso che l’enzima in questione viene maggiormente prodotto dall’organismo tanto più è persistente e prolungata la nostra esposizione agli agenti inquinanti.
Per comprendere se e quanto siamo intossicati dallo smog, è sufficiente sottoporsi ad un esame semplice e rapido, che prevede il prelievo di una sola goccia di sangue dalla punta di un dito. Questo sistema di esami, se esteso capillarmente, potrebbe risultare utile agli esperti per comprendere quali siano le aree più inquinate della penisola.
Marta Albè