Sale lo spread, scende lo spread, e intanto, che sia nel pronto soccorso o a casa, noi tutti si soffre. E quando la sofferenza smette di essere una metafora e diventa realtà, diventa mal di testa, gastrite, dolore cronico, allora non è più il momento di tacere. Perfino il 14esimo Congresso Mondiale sul dolore, svoltosi a Milano lo scorso agosto, ha affrontato l’argomento, ribattezzato “dolore da crisi“.
Che ci crediate o no, con i dati alla mano si può tranquillamente affermare che sono in aumento, in tutta Italia, i casi di congestione cronica dell’intestino o della vescica, le emicranie, i dolori e le tensioni muscolari, nonché i comunissimi altri sintomi dello “stress”, come il senso costante di spossatezza, l’insonnia, l’ansia continua. Non solo la calvizie, quindi.
“Stress continuativo, impegni gravosi, ansia e senso di insicurezza determinano infatti un malfunzionamento dei sistemi naturali di inibizione del dolore”
afferma Paolo Marchettini, responsabile dei centri di medicina del dolore dell’ospedale San Raffaele e del Centro diagnostico italiano e docente di fisiopatologia e terapia del dolore all’Università della Svizzera italiana di Lugano.
E il paziente, in balia delle onde emozionali, su una barca a cui non sa dare un nome, vive nella paura continua di un totale naufragio. Perché ai sintomi “da crisi” non si può dare una diagnosi specifica; e ciò non fa che accrescere la paura, la paura di ciò che non si conosce, e che va peggiorando di giorno in giorno, se non gli si pone un freno.
E la nostra cara Italia non è messa bene: si trova, anzi, ai primi posti in Europa per incidenza di pazienti che lamentano dolori (circa uno su quattro). La maggior parte dei pazienti affetti da “dolori della crisi” sono, purtroppo, giovani: tra i 25 e i 30 anni, la maggior parte donne. Pazienti che ricorrono agli antinfiammatori sperando di combattere quei forti mal di testa, e si ritrovano, magari dopo solo qualche settimana, a desiderare gli antidepressivi.
Badate bene: anche se il dolore è causato dallo stress psichico, quel dolore esiste davvero, quel dolore è reale. Accettatelo, affrontatelo, parlatene con il medico.