Molti degli alimenti che consumiamo quotidianamente, compresi caffè, uova, pancetta e prodotti caseari, possono essere responsabili dell’insorgenza di stati infiammatori nel nostro organismo. È quanto sostiene la Dott.ssa Michelle Schoffro Cook, esperta di alimentazione e medicina naturale, che in proposito ha stilato un elenco di cibi il cui consumo andrebbe ridotto al fine di migliorare la nostra salute.
A suo parere, a partire da stati infiammatori, possono generarsi patologie quali obesità, artrite, diabete e tumori. Ecco quali sono gli alimenti che secondo l’esperta possono esserne considerati responsabili:
Indice
1. Alimenti industriali confezionati
Sono spesso ricchi di grandi quantità di dolcificanti artificiali, conservanti e coloranti completamente privi di sostanze nutritive benefiche per l’organismo, che può reagire all’introduzione eccessiva di simili cibi con l’infiammazione.
2. Grassi idrogenati
Possono essere reperiti nelle margarine e in tutti i prodotti che le contengono, compresi dolci da forno, prodotti salati e alimenti surgelati. Per evitarli è bene leggere attentamente le etichette degli alimenti confezionati che si acquistano.
3. Carne
La carne contribuisce a creare uno stato infiammatorio all’interno del nostro organismo. Non tutti sono pronti ad eliminarla completamente dalla propria alimentazione, optando per una dieta vegetariana, ma ognuno può decidere liberamente di ridurne il consumo.
4. Alimenti fritti
Ci riferiamo ad ogni tipo di frittura. Gli alimenti fritti dovrebbero essere consumati con moderazione. Sono più sani e sicuri se preparati in casa. Non è bene eccedere con il consumo di prodotti fritti confezionati o acquistati nei fast-food, come le classiche patatine, crocchette, anelli di cipolla, nachos, verdure e molluschi fritti in pastella.
5. Zucchero bianco e dolci
Questa categoria include bevande gassate e succhi di frutta che presentino aggiunte di zucchero raffinato o di dolcificanti artificiali. Lo zucchero raffinato è considerato altamente infiammatorio. Il suo consumo andrebbe ridotto, così come quello dei dolci che lo contengono, che andrebbero sostituiti con della frutta. È bene ricordare che anche l’alcol contiene zuccheri e che il suo consumo dovrebbe essere molto limitato, per evitare danni precoci a livello del fegato.
6. Dolcificanti artificiali
Quando si decide di sostituire lo zucchero bianco, è facile cadere nella tentazione di rivolgersi a dolcificanti artificiali che promettono di essere privi di calorie, come l’aspartame. Anch’essi sono però responsabili dell’insorgere di stati infiammatori, dunque sarebbe bene evitarli, insieme alle bevande e ai prodotti che li contengono.
7. Sale iodato
Il sale iodato contiene iodio aggiunto tramite processi industriali. Lo iodio può essere reperito però anche nel sale marino integrale, disponibile sia come sale fino che come sale grosso, in cui è naturalmente presente. Esso è adatto a sostituire sia il sale iodato che il comune sale da cucina.
8. Conservanti
I conservanti, insieme a coloranti e additivi industriali di vario genere, tra cui troviamo anche emulsionanti e stabilizzanti, rappresentano sostanze considerate estranee da parte del nostro organismo, che nel corso del tempo potrebbero rivelarsi non particolarmente benefiche per la nostra salute.
9. Prodotti caseari
Si ritiene che un consumo eccessivo di prodotti caseari, come latte, burro, yogurt e formaggi, possa provocare stati infiammatori nel nostro organismo, a causa dei residui di antibiotici somministrati agli animali che possono essere presenti all’interno di essi. Sarebbe bene non consumarli in eccesso o provare a sostituirli con prodotti di origine biologica.
10. Glutine
Il glutine è una proteina contenuta in cereali come grano, orzo e farro che può essere causa di intolleranze alimentari e di patologie come la celiachia. Si ritiene inoltre che un consumo eccessivo di prodotti contenenti glutine, con particolare riferimento ad alimenti a base di grano, possa provocare una eccessiva infiammazione ed acidificazione dell’organismo.
Marta Albè