Sarà esportato in tutto il mondo il “Programma Bollini Rosa” dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, che in Italia, dal 2007, premia tutte le strutture ospedaliere a misura di donna.
Oggi sono 224 gli ospedali italiani che vantano 1, 2 o 3 Bollini Rosa e ora questa iniziativa vuole coinvolgere anche le strutture ospedaliere in lingua italiana all’estero. Si tratta di oltre 44 strutture, che hanno sede in ogni parte del mondo, dal Sudamerica all’Africa, fino in Australia.
Per dare il via al viaggio dei Bollini Rosa, si è svolta questa mattina nel chiostro del convento di Santa Maria sopra Minerva, gentilmente concesso dal Senato, l’incontro dell’Alleanza degli Ospedali italiani nel mondo, organizzata dalla Senatrice Contini.
“Non solo malaffare nella politica, ma anche, e spero soprattutto, solidarietà e senso delle Istituzioni. Quando ho invitato ai lavori dell’Assemblea esponenti delle Istituzioni, della società civile e dell’impresa – ha detto Barbara Contini, Presidente dell’Alleanza degli Ospedali Italiani nel Mondo – mi sono richiamata al valore politico della coesione indicato dal Presidente Napolitano per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia. Volevo che ai rappresentanti degli ospedali sparsi nel mondo, ma legati dalla comune matrice italiana, giungesse un messaggio chiaro: la nostra cultura e la nostra storia si ispirano a elevati valori etici, per la cui affermazione dobbiamo lottare, anche quando siamo tentati di lasciar perdere perché quasi sopraffatti“.
“Lo scopo di questa partecipazione – spiega Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da – è la condivisione, con i rappresentanti degli Ospedali, delle esperienze e delle conoscenze acquisite dall’Osservatorio nella prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili al fine di innescare un circolo virtuoso di miglioramento dei servizi e di formazione“.
Tra le caratteristiche che un ospedale deve avere, oltre alla qualità delle cure dedicate alle donne, vi devono essere basi solide per mettere le pazienti al centro del percorso diagnostico terapeutico, con servizi impeccabili per il parto e per l’assistenza psicologica e psichiatrica delle future mamme.
Inoltre gli ospedali devono promuovere pubblicazioni scientifiche, studi e ricerche di eccellenza, produzione di opuscoli informativi, punti di ascolto per le madri adolescenti. Ma anche altri piccoli e grandi servizi che cambiano l’approccio con l’ospedale: dalla disponibilità di parcheggi dedicati alle donne ai mediatori culturali femminili.