Kit medici salvavita sospesi letteralmente nell’aria. A un aereo cargo di Medici senza frontiere, infatti, è stato impedito ancora una volta di atterrare all’aeroporto di Port-au-Prince.
12 tonnellate di forniture mediche, tra cui farmaci, kit chirurgici e due apparecchiature per la dialisi il tesoro trasportato invano. È dal 14 gennaio che Msf denuncia dirottamenti verso la Repubblica Dominicana. Ben cinque voli umanitari per un totale di 85 tonnellate di materiale medico e beni di prima necessità.
Secondo Medici senza frontiere erano più di 500 le persone che necessitavano di interventi chirurgici e che sono state trasferite dal quartiere di Martissant all’ospedale di Choscal, dove finora sono stati fatti più di 230 interventi chirurgici.
Afferma Rosa Crestani, coordinatrice medica di Msf all’ospedale di Choscal, “Non abbiamo più morfina per alleviare il dolore dei pazienti. Non possiamo accettare che ai nostri aerei che trasportano kit medici d’emergenza, kit chirurgici necessari a salvare vite umane, continui a essere negato il permesso di atterrare e vengano dirottati altrove mentre i nostri pazienti stanno morendo. In questo momento la priorità deve essere data alle forniture mediche che stanno giungendo nel paese”. E da Msf, inoltre, si mette in chiaro anche che “molti dei pazienti che sono stati estratti dalle macerie sono ad alto rischio di morte per setticemia e per le conseguenze della sindrome da schiacciamento, una condizione in cui i muscoli danneggiati o schiacciati dalle macerie rilasciano tossine nel sangue che vanno a danneggiare i reni e possono causare la morte per insufficienza renale. Le apparecchiature per la dialisi sono fondamentali per tenere in vita i pazienti in queste condizioni”.
Superano i 700 gli angeli di Msf che stanno lavorando senza sosta per fornire assistenza medica ai sopravvissuti del terremoto a Port-au-Prince e nelle zone limitrofe.
Germana Carillo