Condivisione, economia del dono, auto-produzione e riscoperta di antiche tradizioni. Sono queste le parole d’ordine dello spaccio di pasta madre, il lievito naturale a base di farina, zuccheri ed acqua che, mescolati insieme e rinfrescati, fermentano spontaneamente.
Non si tratta di qualcosa di illegale, ma di una affascinante pratica sempre più in voga nella blogosfera, che consente a tutti di iniziare a panificare in casa.
Chi ha voglia di riscoprire il piacere della lievitazione ottenuta con la pasta madre, per realizzare cibi naturali e più digeribili, senza l’aggiunta di ingredienti pericolosi per la nostra salute e in grado di conservarsi a lungo nel tempo, può avvalersi, infatti, di una fitta rete di spacciatori sparsi un po’ ovunque lungo lo stivale. Si tratta di persone normalissime, che credono nel biologico e nelle tradizioni delle nostre terre.
Come chi fa parte della prima comunità nazionale dedicata alla pasta madre, riunisce consumatori e co-produttori, ma anche agricoltori, mugnai e panificatori, con l’obiettivo di lavorare insieme per migliore la qualità del pane che tutti i giorni portiamo sulle nostre tavole. Sono oltre 750 gli spacciatori disponibili a regalare la propria pasta madre, un prodotto purtroppo difficilmente reperibile nei supermercati e nei negozi.
È proprio per questa ragione che è nata una mappa di chi già possiede questo alimento “vivo”, che può cambiare il modo di vivere la propria alimentazione per sempre. Perché la pasta madre non muore mai: basta rinfrescarla almeno ogni settimana per dar vita a un ciclo infinito che può durare secoli. Quindi, a chi piace l’idea di fare in casa pane, focacce e pizze con ingredienti naturali e sicuri, non resta che chiedere un pezzo di pasta madre e iniziare a panificare. E magari, una volta diventato più pratico, diventare a sua volta un gentile spacciatore.
A chi, invece, obietterà di non avere tempo sufficiente da dedicare a una creatura, che in effetti andrà curata quasi come un figlio, riparata dal freddo e dal caldo, nutrita e coccolata, o di preferire i tanti prodotti già “belli e pronti”, posso solo dire di provare, perché la soddisfazione che se ne ricava è davvero incomparabile.
Panificare in casa è, nel suo piccolo, un atto rivoluzionario che modifica nel profondo il proprio stile di vita. Parola di chi ha iniziato a farlo da appena qualche settimana e conserva nel frigo un preziosissimo vasetto di antichissimo lievito naturale. Si chiama Teresina, è di origine salentina ed ora è pronta per essere scambiata e dar vita a tante ricette.
Roberta Ragni