La situazione degli ospedali italiani per quanto concerne i posti letto potrebbe subire presto dei tagli netti a causa della spending review. Le Regioni dovranno indicare entro la fine di quest’anno le azioni che metteranno in pratica per effettuare la riduzione dei posti letto e in quali ospedali essi avverranno.
Tra il 2013 ed il 2015 è stato richiesto alle Regioni di dare il proprio contributo per passare da un rapporto tra posti letti e numero di abitanti del 4.2, come avviene attualmente, al 3,7. Le operazioni del taglio dei posti letto hanno già preso il via in alcune delle nostre regioni, con particolare riferimento a Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.
Vi sono altre Regioni che non hanno invece ancora dato il via a tali operazioni e che dovrebbero però occuparsene al più presto, in quanto all’interno di esse dovranno avvenire i tagli maggiori. Si tratta del Lazio, del Molise e della Provincia autonoma di Trento. Secondo il Governo il taglio dei posti letti permetterà di avere a disposizione un maggior numero di servizi territoriali e comporterà la presenza di un numero minore di ospedali, al fine di ottenere un sistema più moderno e che garantisca sprechi minori.
Le Regioni dovranno seguire dei criteri ben precisi per il taglio dei posti letto, che dovranno essere basati su standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativamente all’assistenza ospedaliera. I tagli dei posti letto dovranno essere effettuati in maniera intelligente e in modo da permettere una riconversione degli stessi, ad esempio per le degenze di lungo corso o per l’ampliamento delle residenze per gli anziani. Ciò potrebbe condurre alla chiusura di numerosi reparti negli ospedali, soprattutto nelle unità operative complesse, con l’obiettivo di un miglioramento generale del sistema sanitario nella sua qualità e globalità.
Marta Albè