Condividere la propria storia di malattia può rappresentare un importante sostegno ed aiuto per coloro che al momento si trovano a vivere una situazione difficoltosa a causa di una patologia più o meno grave che con il suo arrivo ha portato ad un improvviso cambiamento delle abitudini di vita del paziente, costringendolo ad una sofferenza fisica e psicologica inaspettata.
La medicina narrativa ha lo scopo di intervenire in supporto della medicina clinica dando voce, sostegno e speranza alle persone malate. Chi racconta la propria storia di malattia ha l’occasione di esternare le proprie sofferenze e di incontrare persone con un vissuto simile, le cui storie potranno a propria volta essere d’aiuto. Coloro che avranno l’opportunità di ascoltare il proprio vissuto rispecchiato nelle vicende altrui, potranno trovare un nuovo appiglio di speranza.
Esternare la sofferenza può essere utile per osservare la propria situazione dall’esterno e da una nuova prospettiva, che forse potrà rendere più semplice affrontarla. La medicina narrativa o Narrative Based Medicine, ha fatto la propria comparsa nei testi scientifici negli anni Novanta ed ha al proprio centro l’operato di alcuni psicologi e antropologi statunitensi che considerano la medicina come un sistema culturale, cioè come un insieme di significati simbolici che modellano sia la realtà che viene definita clinica sia l’esperienza diretta che il soggetto compie di essa.
La medicina narrativa si concentra sul malato e sul suo punto di vista sulla malattia, oltre che sul malessere che essa genera sia dal punto di vista fisico che psicologico. La campagna Viverla Tutta si impegna a dare risalto in Italia all’importanza della medicina narrativa come opportunità per i pazienti di raccontare le proprie esperienze di malattia, che potranno essere d’aiuto e conforto a coloro che le ascolteranno.
I primi risultati della campagna Viverla Tutta verranno presentati presso il Senato della Repubblica, a Roma, il prossimo 13 dicembre, allo scopo di rendere noto come la medicina narrativa possa essere d’aiuto nella cura del paziente, in quanto essa non tiene conto della malattia soltanto considerandola come un insieme di sintomi a cui porre rimedio, ma come una situazione che coinvolge l’intera persona, al fine di migliorare i percorsi di diagnosi assistenza e cura rivolti ad essa.
Viverla Tutta ha bisogno di raccogliere sempre più testimonianze, affinché si trasformino in un dono di competenza, ricco di significato e di valori anche per gli altri.