I casi di depressione post partum sono aumentati in Italia nel corso dell’ultimo triennio, in corrispondenza con l’aggravarsi della crisi economica, che già da sé rischia di minare l’equilibrio delle famiglie, soprattutto se appena nate.
È ciò che emerge da una ricerca condotta di recente da parte dell’Osservatorio nazionale per la salute della donna (ONDA), che si è occupato di raccogliere i dati relativi ai casi di depressione post partum in Italia registrati ufficialmente negli ultimi anni, con particolare riferimento al periodo compreso tra il 2008 e il 2011.
La depressione post partum (che, non bisogna dimenticarlo, potrebbe colpire anche i papà) è una condizione che nel nostro Paese giunge ad interessare dalle 55 mila alle 80 mila nomammo ogni anno, praticamente una donna su quattro. Le cifre sono state rese pubbliche sulla base dei casi conclamati di depressione post partum, ma esse potrebbero ampliarsi anche in maniera considerevole pensando a quante possano essere le donne che si trovano a soffrire in silenzio, non sapendo come affrontare la propria condizione o non riconoscendola come depressione.
Ad essere maggiormente colpite dalla depressione post partum sarebbero le donne del ceto medio, con una buona istruzione, coniugate o conviventi, ma con episodi di ansia o di depressione alle spalle. In alcuni casi, seppur sposate o conviventi, tali donne non riceverebbero il supporto necessario da parte del marito o del compagno, della famiglia e degli amici, un fenomeno che lascia pensare come le neomamme sole e con problemi di integrazione sociale possano essere maggiormente soggette alla depressione post partum. Se a ciò vengono aggiunti eventuali problemi economici, ecco che il quadro fino ad ora dipinto non appare per nulla roseo.
La crisi economica e le preoccupazioni per quanto riguarda la possibilità di riuscire a garantire un futuro al proprio figlio avrebbero un’incidenza da non sottovalutare sul fenomeno della depressione post partum. A questo proposito l’associazione ONDA ha deciso di impegnarsi nell’iniziativa “A Smile for Moms” (Un sorriso per le mamme), al fine di dare slancio alla ricerca in materia di salute mentale femminile e di offrire aiuto a quelle donne e future mamme che si trovano in situazioni a rischio.
Marta Albè