familismo e gravidanza

Familismo e gravidanza: incidono sulla salute del nascituro

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Gravidanza e principi morali. Non solo un’alimentazione corretta e zero vizi come fumo e alcol: a influire sulla salute del nascituro pare sia anche il “familismo“, ossia i valori famigliari che possiede la mamma.

I ricercatori della University of Southern California (USC) Davis School of Gerontology hanno scoperto che la mancanza o la presenza di un concetto sano di famiglia possano influire sul peso alla nascita del bimbo e sulla possibilità che sviluppi una forma d’asma a tre anni o prima.

Gli scienziati hanno studiato 4.633 donne appartenenti a classi sociali svantaggiate per rilevare le credenze sui ruoli e le responsabilità famigliari di ognuna (affermazioni del tipo “Le mamme single possono fare altrettanto bene dei genitori sposati” o “È meglio per i bambini se i genitori sono sposati”).

In base alle risposte, i ricercatori hanno poi assegnato dei punti alle partecipanti e analizzato la salute dei bambini nati da queste madri.

LA SCOPERTA

Per ogni punto guadagnato con un maggiore familismo vi era un aumento di 71 grammi nel peso alla nascita del bambino. In pratica, un forte senso della famiglia ha inciso sulla salute dei nascituri, tanto che i bambini di queste madri erano meno soggetti ad asma nei primi tre anni di vita.

“Le fedi culturali e gli ideali possono essere distinti dalla propria realtà attuale – spiega la dottoressa Cleopatra Abdou nella nota USC – Il familismo riguarda le credenze e gli ideali all’interno delle famiglie. Ecco perché il familismo è indicato come una risorsa culturale. La risorsa culturale del familismo sembra avere un impatto favorevole sia per la salute riproduttiva nelle madri, che come marchio indelebile sulla salute fisica nella prole. Questo è: il trasmettere la salute da una generazione all’altra”.

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania