La scienza si trova di fronte a nuove possibilità nell’ambito della lotta alla leucemia. Negli Stati Uniti si trova in corso di sperimentazione una terapia che è al momento apparsa in grado di bloccare lo sviluppo della leucemia in una giovane paziente affetta da tale forma di cancro.
Tramite lo studio sperimentale statunitense potrebbe giungere una possibile cura per la leucemia. Questa è la speranza degli esperti di fronte al caso di Emma, una bambina di sette anni che al momento risulta essere l’unica paziente sottoposta alla terapia sperimentale. Emma è affetta da una forma di leucemia in cui le cellule B, facenti parte del sistema immunitario, si trasformano in cellule tumorali.
La giovanissima paziente è stata sottoposta alle cure necessarie presso il Children’s Hospital di Philadelphia. La terapia effettuata si è al momento rivelata in grado di bloccare la leucemia per sei mesi. I risultati ottenuti sono stati presentati in occasione di un convegno tenutosi presso la American Society of Hematology di Atlanta.
Gli esperti hanno agito prelevando dalla paziente le cellule T, parte delle sue difese immunitarie. Mediante l’impiego di un virus HIV inattivo, gli scienziati hanno fatto in modo che le cellule T fossero rese in grado di riconoscere la presenza di cellule B cancerogene e di effettuare la distruzione delle stesse, delle quali, a sei mesi dall’intervento, non è stata trovata traccia.
L’obiettivo dei ricercatori consiste nell’individuazione di una cura per la leucemia, ma la stessa parola “cura” al momento non viene volutamente utilizzata da parte degli esperti. La speranza è comunque che questo tipo di terapia possa sostituire in futuro una procedura considerata più rischiosa e costosa, come il trapianto di midollo.
Marta Albè