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La pausa caffè alimenta la memoria

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Una tazzulella di caffè fa bene al cervello. A dirvelo è una napoletana che di caffè se ne intende. E a confermarlo ci voleva un gruppo di ricercatori della New York University.

Così, se il sonno è ristoratore e mangiare sano vi fornisce sale in zucca, un break al sapor di caffè aiuta a tenere in forma la memoria.

Secondo gli americani, infatti, la pausa caffè consentirebbe al cervello di organizzare e memorizzare le nuove informazioni ricevute.

A dirigere la ricerca è stata la psicologa della New York University e del Center for Neural Science, Lila Davachi, che ha affermato: “una pausa caffè dopo le lezioni può effettivamente aiutare a immagazzinare le informazioni che si sono appena apprese”.

Come si è arrivati a simili conclusioni? Ebbene, i medici hanno preso in esame il comportamento di ippocampo e regioni corticali, ossia di quelle zone del cervello che giocano un ruolo fondamentale nei meccanismi che governano la memoria. Ai volontari che hanno partecipato all’esperimento è stato chiesto di guardare immagini di diversi soggetti, senza suggerire loro di memorizzarle. Poi li hanno invitati a rilassarsi e a pensare a ciò che volevano.

Con la risonanza magnetica, gli studiosi hanno “misurato” l’attività cerebrale durante il test e dopo la pausa, mettendo in luce il fatto che le zone del cervello coinvolte nell’esperimento erano attive allo stesso modo anche se non sollecitate dalle immagini. In più, l’apprendimento era molto più evidente dopo la breve sosta, permettendo ai volontari di gestire meglio le informazioni nei test successivi.

Quindi, una rilassante pausa caffè è quello che ci vuole. Ma ricordate di non abusarne!

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania