Aviaria, i Paesi del mondo non devono abbassare la guardia. È quanto annunciato da parte della Fao, che punta l’attenzione sulla necessità di misure più incisive contro le emergenze sanitarie mondiali, al fine di allontanare il rischio di una nuova ondata di influenza aviaria. A livello mondiale le misure di controllo e di monitoraggio devono essere rafforzate.
A parere della Fao, alzare i livelli di controllo appare necessario per scongiurare il ripetersi di una disastrosa ondata di influenza aviaria, similmente a quanto avvenuto nel 2006. A causa della crisi economica internazionale, le risorse da dedicare alla prevenzione di malattie di origine animale, compresa l’influenza aviaria causata dal virus H5N1, sono diminuite.
Secondo la Fao, i maggiori controlli dovrebbero riguardare i Paesi asiatici e del Medio Oriente, dove la malattia è diventata endemica e dove sono ancora presenti ampi serbatoi del virus che la provoca. Ciò che si teme è che, in assenza di controlli adeguati, l’influenza aviaria possa diffondersi in tutto il mondo.
Nel 2006 l’influenza aviaria raggiunse la propria massima diffusione, interessando 63 Paesi del mondo. Un’epidemia su larga scala comporterebbe gravi perdite dal punto di vista economico, causando direttamente la morte o costringendo all’abbattimento di migliaia di anatre e polli, come avvenne nel 2006, con ingenti danni economici e sanitari.
Lo scorso agosto gli esperti avevano individuato un nuovo ceppo del virus, potenzialmente mortale per gli esseri umani, che si era rivelato in grado di passare dagli uccelli ai mammiferi acquatici, infettando ed uccidendo centinaia di foche negli Stati Uniti. Nel frattempo, a seguito dell’epidemia del 2006, gli scienziati hanno riprodotto in laboratorio una versione del virus H5N1 ancora più letale, al fine di studiarne il funzionamento.
Nonostante il virus, tra il 2003 ed il 2011, abbia infettato più di 500 persone, provocando la morte di 300 di esse, pare però che non vi siano attualmente in atto iniziative realmente adatte a proteggere la salute di animali e umani, secondo quanto dichiarato da parte di Juan Lubroth, veterinario capo della Fao. In base alla sue parole, agire è necessario, in quanto è già stato dimostrato come il virus possa essere completamente annientato, salvando la vita di centinaia di persone e di animali.
Marta Albè
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