Gli studi relativi alla lotta contro il cancro si affacciano sull’omotossicologia – conosciuta anche come omeopatia antiomotossica – una medicina complementare basata sullo studio delle omotossine, fattori tossici considerati responsabili di tutte le malattie che colpiscono il nostro organismo. I preparati omotossicologici hanno dimostrato di agire positivamente nella stimolazione delle cellule “natural killer”, che si occupano cioè di annientare le cellule cancerogene.
I farmaci omotossicologici sono stati posti al centro di un recente studio pubblicato tra le pagine della rivista Cell Biochemistry and Function. Gli esperimenti condotti da parte degli esperti hanno dimostrato il funzionamento di cinque farmaci omotossicologici nello stimolare l’azione delle cellule natural killer in pazienti oncologici che si trovavano ad affrontare uno stadio avanzato della malattia.
Tali cellule sono in grado di riconoscere e di neutralizzare le cellule cancerogene, in modo tale da impedire lo sviluppo dei tumori. I cinque farmaci omotossicologici la cui azione gli esperti si sono occupati di analizzare, sia su soggetti sani che su pazienti affetti da cancro, prendono il nome di Coenzyme Compositum, Ubichinon Compositum, Glyoxal Compositum, Katalysatoren e Traumeel.
I risultati ottenuti da parte degli esperti provengono dal primo studio dedicato ad indagare l’azione dei farmaci omotossicologici su pazienti portatori di tumori solidi ed è la prima volta in cui la scienza giunge a dimostrare come i rimedi legati all’omotossicologia possano rivelarsi utili nel trattamento dei tumori, affiancando le terapie tradizionali. A parere degli esperti, secondo le conclusioni tratte a seguito dello studio in questione, i farmaci omotossicologici potranno essere usati su pazienti affetti da tumori in fase avanzata, costituendo una immunoterapia coadiuvante nell’affrontare la malattia.
Marta Albè
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