Tumore alla prostata, saranno sufficienti cinque sedute di radioterapia per debellarlo. Secondo le più recenti stime, tale nuova tecnica nata per sconfiggere il tumore alla prostata verrà utilizzata su 5000 pazienti nel corso di un anno, al fine di accelerare la guarigione di individui affetti da una tipologia di tumore adatta ad essere trattata mediante radioterapia.
La notizia giunge dallo IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia, con sede a Milano. Un nuovo macchinario in grado di sconfiggere il tumore alla prostata in cinque sedute è stato sperimentato con successo, con la speranza che il suo impiego possa contribuire ad arginare il numero dei decessi dovuti a tale patologia, che si attestano attorno ai 7000 ogni anno anno.
La nuova terapia è stata messo a punto presso l’Advanced Radiotherapy Center (ARC) di Pavia, attivo da gennaio 2012 ed all’interno del quale i trattamenti radioterapici contro il tumore alla prostata sono già stati testati sui primi pazienti. I tempi di guarigione in caso di tumore alla prostata si abbreviano sensibilmente, dalle otto settimane necessarie in precedenza, a soli cinque giorni.
L’integrazione tra la ricerca e gli strumenti tecnologici avanzati presenti presso il centro ARC ha permesso l’applicazione su pazienti affetti da tumore alla prostata della nuova radioterapia, con il raggiungimento di risultati che aprono nuove speranze riguardo alla possibilità di abbreviare gli schemi di cura in proposito.
Roberto Orecchia, direttore delle Divisione Radioterapia IEO, ha sottolineato come la radioterapia stessa giochi un ruolo importante nei casi di tumore alla prostata in cui la chirurgia presenti difficoltà o possibili complicanze. La nuova tecnica permette un’azione più mirata ed efficace della radioterapia, in grado di garantire un rapido recupero e ritorno alla normale vita quotidiana e lavorativa, minimizzando gli effetti collaterali – così come dichiarato da parte di Umberto Veronesi.
Una nuova speranza giunge dunque per i pazienti affetti da tumore alla prostata, grazie ad una terapia che vede primeggiare lo IEO sia in Italia che in Europa. Oltre ad informarvi riguardo ai progressi relativi alla cura di tale patologia, ricordiamo infine l’importanza della sua prevenzione e diagnosi precoce, che potrà essere effettuata grazie ad una nuova tipologia di test presentata lo scorso novembre a Roma.
Marta Albè
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