Un team europeo, di cui fanno parte anche ricercatori italiani, sta lavorando ad un nuovo progetto per creare gli antibiotici del futuro.
Gli scienziati del PharmaSea, così si chiama il progetto realizzato in collaborazione tra Italia, Belgio, Regno Unito, Norvegia, Spagna, Irlanda, Svizzera, Danimarca e Germania, sono intenzionati ad esplorare gli abissi marini più profondi per trovare nuovi principi attivi da utilizzare in campo medico.
Si tratta di spugne e batteri presenti solo nelle profondità marine da cui, a detta degli scienziati, in futuro sarà possibile realizzare dei nuovi antibiotici. Lo studio, che gode di un finanziamento europeo di ben 9,5 milioni di euro, durerà 4 anni e coinvolge diverse organizzazioni partner fra enti, industrie e università.
Insomma la medicina del futuro ha deciso ora di scomodare anche il fondo del mare, cercando nuove risposte in chi vive pacifico e tranquillo lontanissimo da noi.
Ma ce n’è davvero bisogno? A detta dei ricercatori sì:
“Al momento -spiega Marcel Jaspars, responsabile del team di scienziati- c’è una reale assenza di sviluppo di buoni antibiotici, non ne è stato registrato uno nuovo dal 2003. Se non viene fatto nulla entro i prossimi 10-20 anni -ha evidenziato il ricercatore- torneremo indietro all’era ‘pre-antibiotici’, in cui quelle che oggi sono semplici infezioni potrebbero diventare malattie fatali”.