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Perché tendiamo a dire bugie?

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Fin da piccoli ci viene insegnato a non dire bugie, ma a tutti noi sarà capitato di mentire almeno una volta nella vita. Vi siete mai chiesti qual è il motivo alla base di questo comportamento?

Pare che tendiamo a mentire quando siamo sotto pressione e abbiamo poco tempo per pensarci su. Quando invece abbiamo più tempo, tendiamo ad essere più onesti. Lo rivela una studio condotto dall’Università di Amsterdam e dalla Ben-Gurion University of the Negev, in Israele, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Science.

I ricercatori hanno dapprima preso in considerazione i risultati di precedenti studi che avevano dimostrato come l’istinto di una persona sia orientato al proprio interesse personale e come le persone tendano a dire bugie quando possono giustificarle a se stessi. Dopodiché, il dottor Shaul Shalvi e colleghi hanno voluto analizzare il comportamento delle persone nelle diverse situazioni.

È stato così coinvolto un campione di 70 volontari adulti, ai quali è stato spiegato che, dopo aver lanciato i dadi tre volte, dovevano riferire il risultato allo sperimentatore, il quale non lo poteva verificare di persona. Maggiore era il punteggio ottenuto dal primo lancio di dadi, maggiore era il premio in denaro in palio. Il premio in denaro doveva fungere da giustificazione della menzogna.

Nel momento in cui dovevano riportare il punteggio degli altri due lanci, i partecipanti potevano giustificare il risultato e decidere se i punteggi ottenuti superavano o meno il primo lancio dei dadi. Inoltre, un gruppo di volontari aveva 20 secondi di tempo per rispondere, un altro non aveva alcun vincolo di tempo.

Dai risultati è emerso che entrambi i gruppi avevano mentito sui punteggi ottenuti. E poiché gli esperti non potevano verificare di persona quali fossero i risultati reali, hanno confrontato le risposte dei partecipanti con quelle che avrebbe fornito una persona onesta ed hanno scoperto che chi era sotto pressione aveva mentito di più rispetto a chi aveva avuto più tempo per rispondere.

«Secondo la nostra teoria – ha spiegato il dottor Shalvi – le persone agiscono in prima battuta per soddisfare i propri istinti egoistici, e solo con il tempo prendono in considerazione quello che può essere un comportamento socialmente accettabile. Quando le persone agiscono di fretta, possono tentare di fare tutto il possibile per assicurarsi un profitto, tra cui la deformazione delle regole etiche e la menzogna. Avere più tempo per decidere porta la gente a limitare la quantità di menzogne e a non barare».

Nel secondo esperimento, i volontari dovevano lanciare il dado una sola volta e riferire il punteggio ottenuto. Anche in questo caso un gruppo aveva 20 secondi per rispondere e l’altro tutto il tempo di cui necessitava. L’unica differenza era che, in questo caso, i partecipanti non avevano ricevuto informazioni che potessero aiutarli a giustificare le loro bugie. I risultati finali hanno dimostrato che soltanto chi era sotto pressione aveva mentito.

Alla luce di ciò, gli esperti ritengono che le persone tendono ad essere disoneste quando devono decidere in fretta, mentre quando hanno più tempo a disposizione per pensare lo fanno solo quando possono giustificare le proprie menzogne.

«Una conseguenza di questi attuali risultati è quella di aumentare la probabilità di comportamenti onesti nel mondo degli affari o nelle decisioni personali – conclude Shalvi – È importante non mettere la persona all’angolo, ma piuttosto darle modo di prendersi il suo tempo. Le persone di solito sanno che è sbagliato mentire, hanno solo bisogno di tempo per fare la cosa giusta».

Silvia Bianchi

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