Stevia: per alcuni di voi potrebbe trattarsi di un nome nuovo, altri invece probabilmente conosceranno già quella che viene denominata anche come “pianta dello zucchero”, una varietà erbacea originaria del Paraguay e del Brasile, dalle cui foglie naturalmente dolci è possibile ricavare un dolcificante naturale privo di calorie e che non altera la glicemia.
Negli ultimi mesi, a seguito della liberalizzazione europea relativa alla possibilità di utilizzare la stevia per la realizzazione di dolcificanti a livello industriale di cui è ormai permessa la vendita, sono apparsi in alcuni supermercati e negozi biologici i primi prodotti a base della stessa.
I ricercatori dell’Università di Pisa si stanno al momento occupando di studiare nuovi metodi per l’estrazione dei principi naturali contenuti nelle foglie di stevia, al fine di ottenere un dolcificante che possa contribuire ad un miglioramento della dieta di diabetici, persone obese o affette da malattie cardio-vascolari.
Dalla stevia si prevede di ottenere un dolcificante particolarmente efficace, al cui impiego non siano legati gli effetti collaterali correlati al consumo di zucchero bianco, uno dei dolcificanti maggiormente raffinati, nonché il dolcificante di più comune impiego, responsabile di consistenti picchi insulinici e capace di esporre l’organismo ad un vero e proprio impoverimento dal punto di vista di importanti nutrienti come sali minerali e vitamine.
Dopo i primi prodotti a base di stevia comparsi sul mercato, che possono avere incontrato una minore o maggiore soddisfazione da parte dei consumatori, ora i ricercatori italiani sono pronti ad affermare di avere a disposizione i mezzi per la creazione di un dolcificante naturale dal potere realmente maggiore rispetto allo zucchero, anche di 300 volte.
Il loro impegno è volto alla creazione di un dolcificante adatto ad essere utilizzato soprattutto da parte dell’industria alimentare, anche con riferimento ai prodotti biologici. Gli estratti ottenuti attraverso le più recenti ricerche si sarebbero distinti sia per il loro elevato potere dolcificante, sia per il loro notevole contenuto di antiossidanti.
Mentre pare che la maggior parte dei dolcificanti a base di stevia attualmente in vendita si basino sull’impiego di materie prime di origine asiatica, ora i ricercatori pisani puntano alla possibilità di creare una filiera produttiva del tutto italiana dalla pianta all’estratto, in modo tale da poter avere a disposizione un prodotto completamente “Made In Italy”. In questo modo l’industria alimentare potrà avere a disposizione stevia a chilometri zero, evitando importazioni. Una novità da non sottovalutare.
Marta Albè
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