Divieto di test cosmetici sugli animali in Europa. A partire da oggi, lunedì 11 marzo, grazie alla direttiva europea 2003/15/CE, tutte le sostanze usate per confezionare creme, shampoo e profumi dovranno essere rigorosamente “cruelty free“. La nuova importantissima prescrizione non riguarda soltanto i prodotti finiti, ma anche le materie prime sviluppate in Europa o importate.
Seguendo le orme di Israele e India, che avevano vietato la vendita e l’importazione di prodotti cosmetici e per la pulizia realizzati con test su animali, anche l’Europa avrà solo cosmetici “cruelty free”, segnando una svolta epocale, un importante passo avanti, che permetterà di salvare la vita a centinaia di migliaia di esseri senzienti.
“Ma la nostra battaglia non finisce qui perché ogni anno milioni di animali continuano ad essere sacrificati per altri tipi di esperimenti, anche medici, in nome di un modello che, lo ricordo, non è mai stato validato scientificamente. E che non può essere assolutamente applicabile all’uomo, come dimostrano sia i numerosi ricercatori che ne hanno contestato le fondamenta, sia le migliaia di persone che hanno perso e continuano a perdere la vita a causa degli effetti collaterali dei farmaci“, commenta il direttore scientifico dell’Enpa, Ente nazionale protezione animali.
“La vivisezione, come dichiarano scienziati, medici, ricercatori, a partire dall’oncologo Umberto Veronesi, è una falsa scienza. I topi reagiscono ai farmaci in modo diverso dai ratti. Alcuni farmaci risultano nocivi per gli uni ed innocui per gli altri. Noi a chi assomigliamo, ai topi o ai ratti? Che validità può avere una sperimentazione fatta su una specie diversa dalla nostra? Usiamo le alternative serie, a partire dalle colture cellulari“, spiega poi, Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente.
Anche per Legambiente il divieto imposto nell’Unione Europea segnerà una pagina importante a livello mondiale per il superamento dei tanti, troppi, e spesso inutili esperimenti fatti sulla pelle degli animali: “le aziende cosmetiche utilizzeranno altri metodi per testare i vari prodotti, diventando così un esempio per tutti i settori che continuano, invece, ad utilizzare lo strumento della sperimentazione infliggendo agli animali terribili sofferenze. Sono ancora troppi in tutto il mondo gli animali inutilmente usati come cavie da laboratorio, senza con ciò garantire maggiore sicurezza per la salute e l’ambiente“, commenta Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente.
Roberta Ragni
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