14 milioni di donne in Italia soffrono di cellulite, una problematica caratterizzata dalla tipica ‘buccia d’arancia’. Della cellulite si dice molto ma in effetti sono in pochi a sottolineare che questo disturbo ‘costringe’ il sistema circolatorio a un iper-lavoro che provoca la sofferenza dei capillari. Questi ultimi, costretti, non riescono a smaltire le tossine in maniera efficiente e il risultato sono cellule adipose, fibrosi e tessuti morti. Non si tratta, quindi, soltanto di un inestetismo cutaneo ma di una vera e propria malattia da curare al meglio.
Una delle ultime novità nel campo è la SIN Therapy di WinForm che permette di raggiungere lo scopo attraverso la sinergia delle azioni chimica, energetica e meccanica in maniera non invasiva e senza effetti collaterali. Il nuovo sistema è stato sperimentato in uno studio clinico dell’Università La Sapienza su dieci donne di età compresa tra 20 e i 45 anni, con cellulite di vario tipo: gli effetti sono stati sorprendenti. Grazie, infatti, a una risonanza magnetica in multifrequenza, che ri-attiva tutti i canali del metabolismo, le frequenze entrano in sintonia con i tessuti destrutturando le cellule adipose dall’interno e favorendone la rigenerazione.
Nei controlli ecografici eseguiti dopo 10 sedute di trattamento, in tutte le pazienti è stata documentata una riduzione del tessuto adiposo sottocutaneo e la scomparsa dei noduli fibrosi. Nel 75 per cento delle partecipanti si è riscontrato un miglioramento microcircolatorio, la netta riduzione dell’effetto “buccia d’arancia” e un miglioramento dell’elasticità e della compattezza cutanee – oltre alla riduzione del dolore normalmente percepito durante la palpazione. Un metodo che non richiede anestesia e che non è invasivo, insomma un metodo da valutare se volete affrontare questo problema tanto inestetico quanto insalubre.
Sara Tagliente