Nutrirsi sano non significa semplicemente porre attenzione al quantitativo di calorie assunte ogni giorno tramite i pasti. A giocare il ruolo principale è infatti la qualità degli alimenti che decidiamo di portare sulle nostre tavole, garantita soprattutto dai metodi impiegati per la produzione degli stessi. Il consumo di determinati alimenti dovrebbe essere il più possibile evitato. Ecco alcuni tra i peggiori.
Indice
1. Popcorn al microonde
I popcorn preconfezionati da preparare al microonde sono ricchi di grassi non propriamente benefici e di sodio. Negli Stati Uniti la produzione dei popcorn è stata correlata all’insorgere di cancro ai polmoni tra gli addetti ai lavori, a causa dell’inalazione di fumi nocivi. Il rivestimento delle confezioni di popcorn per il microonde può contenere PFOA, componente sintetico correlato a tumori e infertilità.
2. Mele non biologiche
Le mele sono tra i prodotti agroalimentari ai quali viene rivolto un consistente utilizzo di pesticidi al fine di incrementare le rese produttive dei raccolti. Altre sostanze non propriamente benefiche possono essere impiegate per prolungare la loro durata tra gli scompartimenti del supermercato. Per ridurre ogni rischio di esposizione ai pesticidi, è bene scegliere mele biologiche.
3. Bibite gassate
Sono ormai sempre più numerosi gli studi scientifici che correlano consumo di bibite gassate e rischi per la salute. Carie, obesità, diabete e disturbi digestivi sono soltanto alcuni dei rischi correlati al loro consumo. Le bibite gassate sono povere di nutrienti utili, ma eccessivamente ricche di zuccheri, coloranti e conservanti. Evitiamole.
4. Patatine confezionate
Sodio in eccesso, presenza di grassi idrogenati e di olio di palma, oltre che di conservanti e di sostanze come l’acrilamide, correlato ad un incremento del rischio di cancro e di infertilità. Ecco le caratteristiche principali che rendono le patatine confezionate un non-alimento, oltre che un vero e proprio attentato per la linea e per la salute.
5. Pomodori in lattina
Pomodori in lattina e altri alimenti che prevedano il medesimo confezionamento possono portare il nostro organismo ad una progressiva esposizione al bisfenolo A, un componente sintetico in grado di interferire con il nostro sistema ormonale e di essere assorbito dall’organismo per via del passaggio dello stesso dalla confezione al cibo in essa contenuto.
6. Sedano non biologico
L’Environmental Working Group ha giudicato il sedano come l’ortaggio maggiormente interessato dalla presenza di residui di pesticidi. Residui di pesticidi, in quantità più o meno elevate, risultano di frequente presenti in ortaggi di origine non biologica. Sebbene il loro consumo venga comunque proclamato come non nocivo per la salute, la scelta del biologico ci pone al riparo da qualsiasi rischio.
7. Latte
Il latte, ecco un alimento da decenni pubblicizzato come puro e salutare. La realtà è ben diversa. Il suo contenuto di componenti estranei, dovuto alla massiccia somministrazione agli animali da allevamento di sostanze farmacologiche, ridimensiona la presunta importanza della sua assunzione. Nel latte è stata rilevata la presenza del potente ormone della crescita insulino-simile IGF-1, correlato da parte della scienza con l’incremento del rischio di cancro.
8. Margarina
Grassi trans, grassi idrogenati e oli tropicali come l’olio di palma. Ecco un insieme dei componenti utilizzati per la produzione della margarina, prodotto da cucina nato da una profonda lavorazione industriale di oli vegetali di scarsa qualità. I grassi trans contribuiscono all’innalzamento del colesterolo. Il consumo di margarina è facilmente evitabile in cucina, sostituendola con condimenti migliori, come l’olio extravergine d’oliva.
Marta Albè
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