Vi è mai capitato di dire “questo cibo è proprio una droga“? Beh, potreste non essere andati troppo lontani dalla realtà, almeno a detta di Michael Moss, reporter del New York Times e vincitore del premio Pulitzer nel 2009.
Nel suo nuovo libro dal titolo ‘Salt Sugar Fat: How the Food Giants Hooked‘ (#linkaffiliazione) (Sale, zucchero, grassi: come ti “agganciano” i giganti alimentari), già fra i bestseller di marzo secondo il New York Times, Moss svela infatti come le grandi multinazionali del cibo riescano a vendere di più utilizzando degli escamotage.
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Quali? È semplice
Inserire nei consueti snack ma anche nei piatti pronti e in tutti gli altri cibi confezionati dosi massicce di sale, zucchero e grassi, tutte sostanze che danno piacere al palato ma che allo stesso tempo creano dipendenza e quindi desiderio di mangiare ancora.
“Ogni anno, in media, un americano consuma circa 15 chili di formaggio, il triplo degli anni ’70, oltre 31 chili di zucchero e 8.500 milligrammi di sale al giorno, il doppio della dose raccomandata e la maggioranza proviene dai cibi pronti, non dalla saliera sul tavolo. – spiega Moss – Sale, zucchero e grassi costituiscono la linfa vitale delle industrie alimentari che sfornano continuamente nuovi snack a costi bassissimi per rinforzare e aumentare i consumi”.
Per conoscere tutti i dettagli e le indiscrezioni raccolte dall’autore nel libro in versione italiana bisognerà aspettare il prossimo autunno quando il bestseller di Moss arriverà nelle librerie del nostro paese edito da Mondadori.