psyche maglietta salute mentale

Psyche: la maglietta della salute mentale

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Spesso diciamo che indossare un nuovo capo d’abbigliamento ci fa sentire diversi, ci cambia l’umore. E se questa percezione fosse una realtà concreta? È quanto potrà avvenire grazie ad una speciale maglietta, attraverso la quale sarà possibile non ritrovare il buonumore, ma monitorare lo stato di salute mentale della persona che la indossa.

Si tratta di un progetto europeo, ora in fase sperimentale presso tre centri clinici dove vengono seguite persone con disturbi bipolari, a Pisa, Ginevra e Strasburgo. La coordinazione del progetto viene curata dal Centro di Ricerca E. Piaggio dell’Università di Pisa, ma vi partecipano dieci realtà facenti riferimento a vari Paesi Europei, tra cui Francia, Spagna, Irlanda, Germania, Svizzera.

Cerchiamo di capire in cosa consiste questo speciale capo di abbigliamento, che funge un po’ da specchio dell’anima. Si tratta di una maglietta sulla quale sono stati applicati sensori ed elettrodi per tenere sotto controllo la salute mentale di pazienti psichiatrici, sulla base di un sistema chiamato, programmaticamente, Psyche (Personalised monitoring system for care in mental health).

I pazienti reclutati per lo studio sono stati forniti della maglietta e di uno smartphone. È stato poi loro richiesto di “indossare la maglietta due volte la settimana per un periodo di follow-up di 14 settimane. La t-shirt consente l’acquisizione sia di parametri fisiologici quali l’elettrocardiogramma e la frequenza respiratoria, sia di parametri biomeccanici quali il movimento e la postura. – chiarisce Enzo Pasquale Scilingo, coordinatore del progetto e professore associato di Bioingegneria, che prosegue – Due volte la settimana, qualche ora prima di andare a letto, il paziente indossa la maglietta e utilizza lo smartphone per registrare la propria voce, compila test psicologico/cognitivi e annota il proprio stato emotivo. Durante la notte la maglietta continua a registrare i dati fisiologici“.

Gli elementi raccolti, il mattino seguente vengono inviati ad un database centralizzato, in grado di raccoglierli ed elaborarli per poter così prevedere l’evoluzione della malattia. Gli scopi del progetto, secondo il professor Scilngo, sono principalmente due; il primo consiste nello “sviluppo di una piattaforma multisensoriale e multi-parametrica basata su substrati tessili e dispositivi indossabili per il monitoraggio a breve e lungo termine di pazienti. In questo modo si crea uno strumento di supporto al medico psichiatra nella diagnosi della malattia, ma anche e soprattutto nella prognosi, nella risposta al trattamento farmacologico e nella prevenzione di episodi maniaco-depressivi“.

Il secondo scopo è quello di favorire una costante ed efficace interazione tra medico e paziente, in quanto “lo scambio di informazioni serve a facilitare l’interazione medico-paziente e allertare i medici o gli operatori professionali in casi di ricaduta o durante il verificarsi di episodi critici“.

Non resta dunque che attendere l’evoluzione degli studi in merito a questo progetto che già si rivela come di importanza decisiva nel trattamento mirato e personalizzato delle patologie psichiatriche.

Francesca Di Giorgio

Leggi anche:

DISTURBI MENTALI, TERAPIE SBAGLIATE E COSTI DA CAPOGIRO

CREATIVITÀ TRA GENIO E FOLLIA, TUTTA QUESTIONE DI DOPAMINA

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin