Caffè e cancro al seno. L’assunzione di caffè potrebbe risultare utile per la prevenzione delle recidive? La possibile utilità del caffè nella prevenzione dei tumori, con particolare riferimento al cancro al seno, è oggetto di studio da parte della scienza da alcuni anni. Ora gli esperti si sono occupati di valutarne gli effetti nella prevenzione della comparsa di recidive relative al cancro al seno.
Uno studio condotto nel 2011 presso il Karolinska Institutet di Stoccolma aveva evidenziato che bere caffè potrebbe proteggere le donne dall’insorgere del cancro al seno. I possibili effetti positivi del caffè contro i tumori sono stati di recente oggetto di ricerca per quanto concerne le neoplasie della bocca. Ora gli esperti si sono concentrati sull’utilità del caffè nella prevenzione della ricomparsa del cancro al seno.
Il rischio di recidive è altamente temuto dalle donne che si sono già trovate a dover affrontare un tumore al seno. Il pericolo di ricomparsa della malattia potrebbe risultare ridotto grazie all’assunzione di caffè, in particolare nel momento in cui essa venga accompagnata da un determinato farmaco anticancro, denominato Tamoxifene.
Lo studio in proposito è stato condotto da parte dei ricercatori della Lund University, in Svezia. Gli esperti hanno potuto verificare come l’assunzione di due o più tazzine di caffè al giorno, accompagnate dal suddetto farmaco, possa condurre alla riduzione del rischio di recidive per quanto riguarda il tumore al seno. Tra le oltre seicento pazienti partecipanti allo studio, coloro che assumevano sia il farmaco che il caffè sono risultate oggetto della presenza di meno della metà delle recidive che hanno interessato coloro che avevano fatto a meno del caffè.
Il farmaco Tamoxifene viene prescritto al fine del ridurre il rischio di ricomparsa dei tumori. L’azione del caffè potrebbe potenziarne gli effetti in tal senso, ma la correlazione tra l’assunzione di caffè e del farmaco Tamoxifene sarebbe tutta da chiarire. Non è ancora noto agli esperti come il caffè possa agire nella riduzione delle recidive, ma la dottoressa Maria Simonsson ipotizza – come riportato da La Stampa – che il caffè possa attivare e rendere più efficiente il farmaco. Lo studio in questione è stato pubblicato tra le pagine della rivista Cancer Causes & Control.
Marta Albè
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