Si dice che nella vita c’è chi ha troppo e chi troppo poco e sembra che questo luogo comune sia valido anche per quanto riguarda il latte materno. Ci sono diverse mamme infatti che non lo hanno a sufficienza per allattare il proprio bimbo o, in caso di parti prematuri, c’è l’esigenza di dare subito del latte al neonato e non si può aspettare che avvenga la montata lattea della mamma naturale. Ma ecco allora che si è pensato di intervenire grazie alla solidarietà di alcune donne più fortunate attraverso le banche del latte, ovvero luoghi dove è possibile donare il proprio latte.
In Italia le banche del latte sono 28, si stanno sviluppando soprattutto al centro nord, quindi purtroppo attualmente la distribuzione non si può dire omogenea dato che al sud sono presenti solo in Puglia, Calabria e Sicilia. Almeno questo è ciò che è stato riportato al 69esimo Congresso della Sip (Società Italiana di pediatria) in corso a Bologna.
“La cultura della donazione è in crescita così come la distribuzione delle Banche sul territorio nazionale – ha dichiarato Enrico Bertino, direttore della Neonatologia dell’Università di Torino – anche se resta ancora disomogenea, con una prevalenza al nord e al centro rispetto al sud. Alcune regioni ne sono tuttora sprovviste (Campania, Sardegna, l’Umbria, Basilicata) ma negli ultimi anni si e’ assistito all’apertura di nuove Banche al sud, ad esempio a Crotone, ed e’ in progetto l’apertura della prima Banca nella regione Campanià“.
La buona notizia è che in 5 anni le donazioni di latte sono aumentate del 51% tanto che è stato possibile raccogliere ben 7600 litri di latte.
Per conoscere meglio le banche del latte e sapere nello specifico dove si trovano potete consultare il sito dell’associazione delle banche del latte italiane.
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