Una recente pubblicazione della New York University School of Medicine ha collegato l’insorgere dell’Alzheimer in fasi pre-cliniche ai disturbi respiratori del sonno, come l’apnea ostruttiva. Tuttavia non è stato ancora chiarito il meccanismo di causa-effetto quindi non è chiaro se si tratti dell’uno che anticipa l’altro o viceversa. Quello che fa riflettere è che i disturbi del sonno aumentano in maniera significativa in età senile e malattie come l’Alzheimer insorgono proprio in età avanzata.
Lo studio è stato condotto su 68 pazienti, monitorati per due notti, senza particolari problemi cognitivi. I pazienti sono stati scelti in base alla massa magra o grassa e sono stati controllati rispetto alla presenza dell’Ad, ossia dei messaggeri biochimici presenti ben 15 o 20 anni prima dell’apparizione dell’Alzheimer conclamato. Le particelle biochimiche Ad sono state relazionate a seconda della massa degli individui con i disturbi del sonno. E si é scoperto che soprattutto coloro che erano di massa magra avevano i biomarcatori per il rischio Alzheimer.
Quello che si sta studiando adesso è se tra i disturbi del sonno e l’insorgere dell’Alzheimer ci sia una modificazione che interviene sempre oppure se non c’è alcun cambiamento nei biomarcatori e quindi nessuna sostanziale connessione.
Sara Tagliente
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