San Valentino è appena passato, tra cene a lume di candela, regali più o meno costosi, weekend romantici, fiori e cioccolatini. Ma i single come hanno vissuto la giornata dedicata agli innamorati? Non molto bene a quanto pare.
Secondo Stefano Benemeglio, presidente dell’Accademia Internazionale delle Discipline Analogiche,
“la Sindrome di San Valentino colpisce almeno una trentenne solitaria su 2 e un quarantenne su 3”.
Un numero rilevante. È il 35% dei single italiani a rischiare tristezza e depressione. La causa? Il senso di esclusione da questa festa.
A soffrirne maggiormente sarebbe chi è single da poco, e che quindi non ha avuto il tempo di abituarsi alla situazione e di prendere le “contromosse”, organizzando magari una giornata con gli amici o un altro diversivo.
Spiega infatti Benemeglio:
“Il rischio maggiore lo corre chi è rimasto single da poco, mentre i single da lunga data ne sono immuni perché hanno avuto il tempo di adottare tecniche di compensazione”.
A soffrirne di più sono anche i single dei paesini, che rispetto di “single di città”, la vivono peggio. E poi, è inutile far finta di niente, Si rischierebbe solo di stare peggio.
Parola di Benemeglio:
“A soffrire di più sarà chi cercherà di far finta di niente: meglio fare altro piuttosto che cercare di ignorare la festa, anche perché è quasi impossibile ignorarla e non rendersi conto delle tante coppie che festeggiano allegramente al ristorante, nelle strade e un po’ ovunque”.
Cosa fare?
“Tenersi occupati, andare al cinema e uscire con gli amici”
suggerisce lo psicologo.
E poi, cari single ricordate che dopo San Valentino arriva San Faustino, il protettore dei single. E allora tutti a festeggiare stasera!