I gatti sono tra gli animali domestici più comuni e regolarmente vaccinati e curati sono amici a 4 zampe che possono stare tranquillamente in casa a contatto con tutta la famiglia. Un nuovo studio condotto ad Edimburgo, però, segnala di fare attenzione al pericolo tubercolosi che interesserebbe un gatto su 1000 e che potrebbe diventare pericolosa anche per gli esseri umani.
Non bisogna cadere in facili allarmismi ma conoscere il fenomeno, avvisano i ricercatori dell’Università di Edimburgo che hanno visto pubblicato il loro studio su Transboundary and Emerging Disease.
Secondo Danielle Gunn-Moore, coordinatrice della ricerca, il pericolo di micobatteriosi felina è più alto di quanto si ritenesse precedentemente. Ciò in particolare è dovuto al fatto che vi è una maggiore diffusione di questa malattia tra i bovini. I gatti infatti contrarrebbero i batteri bevendo latte contaminato, mangiando animali infetti o anche solo entrandone in contatto (in particolare ciò avviene ai gatti che abitano in campagna e sono soliti passeggiare all’aria aperta).
Cosa fare dunque? È semplicissimo basta una semplice visita dal veterinario che sarà in grado attraverso delle analisi di valutare se è presente o meno il bacillo di Koch o Mycobacterium tuberculosis.