collirio occhi

Colliri: le tipologie e le corrette modalità di applicazione per evitare gli sprechi

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Il termine collirio indica tipicamente una preparazione per uso oftalmico, solitamente a base acquosa, che contiene principi attivi che prevengono o trattano problematiche oculari più o meno gravi. Alcuni di essi sono veri e propri medicinali, come per esempio quelli a base di corticosteroidi e antimicrobici, mentre altri sono pensati per alleviare la stanchezza oculare o la fastidiosa sintomatologia derivante dalla secchezza oculare come per esempio Cationorm, un collirio in emulsione oftalmica che allevia i sintomi della sindrome dell’occhio secco (si tratta di “lacrime artificiali” che imitano quelle naturali e mantengono idratata la superficie oculare).

Dato che in commercio sono disponibili diversi prodotti, analizziamo le tre categorie principali di collirio e forniamo qualche indicazione sulle modalità di applicazione di tali preparati. È infatti molto importante utilizzare il prodotto in modo adeguato così da evitare il rischio di lesioni o infezioni oculari.

I colliri per fini diagnostici

I colliri per fini diagnostici sono utilizzati dagli oculisti prima di effettuare una visita oculistica; sono colliri midriatici, ovvero in grado di determinare una marcata midriasi (dilatazione della pupilla); i principi attivi più utilizzati sono la fenilefrina, la tropicamide e l’atropina. Oltre che per fini diagnostici sono usati anche per ottenere la midriasi pre-operatoria, necessaria in diversi tipi di intervento oculistico. Questi colliri vengono di norma applicati dagli oculisti e non in prima persona.

I colliri per uso terapeutico

Sono molti i colliri utilizzati a scopo terapeutico. Fra quelli di più comune utilizzo si ricordano i colliri per il trattamento delle infezioni batteriche; sono medicinali a base di antibiotici spesso associati a corticosteroidi. Questi colliri sono indicati per il trattamento di patologie quali cheratiti, congiuntiviti, dacriocistiti, blefariti ecc.

Sono disponibili poi diversi colliri per il trattamento del glaucoma, una seria malattia oculare; si tratta di medicinali a base di principi attivi quali betabloccanti, analoghi delle prostaglandine, inibitori dell’anidrasi carbonica ecc.

Si devono ricordare anche i colliri per il trattamento delle allergie; questi prodotti sono a base di principi attivi ad azione antistaminica associati di norma a principi attivi decongestionanti.

Trattandosi di medicinali destinati a usi specifici, sono il medico curante o l’oculista che devono prescrivere e fornire indicazioni in merito all’utilizzo di questi prodotti.

I colliri per la sindrome dell’occhio secco

La sindrome dell’occhio secco è una patologia molto diffusa e che riconosce varie cause; in linea di massima è una condizione caratterizzata da disidratazione oculare, cosa che porta all’insorgenza più o meno severa di sintomi quali dolore oculare, bruciore, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, arrossamento della sclera, difficoltà ad aprire gli occhi al risveglio, eccessiva sensibilità alla luce ecc.

Tra i colliri utilizzati per trattarla vi sono quelli a base di acido ialuronico cross-linkato (HA 0,4%), sostanza che imita le lacrime naturali e che dà un sollievo prolungato agli occhi secchi e irritati. Sono una soluzione indicata per chi deve lavorare molto a lungo davanti a un videoterminale o stazionare a lungo in ambienti dove sono in funzione gli impianti di aria condizionata.

Sono poi disponibili colliri a base di emulsione oftalmica atti a reintegrare le lacrime che danno un sollievo rapido e prolungato nei casi di secchezza oculare anche complicati; possono risultare particolarmente utili ai portatori di lenti a contatto e a chi ha subito un intervento di chirurgia refrattiva.

Applicazione e conservazione dei colliri

Prima di procedere con l’applicazione di un qualsiasi collirio è fondamentale un accurato lavaggio delle mani. Si apre poi il flacone, si posiziona la testa all’indietro tenendo gli occhi aperti e si applica il preparato. Per quanto riguarda il quantitativo di gocce da instillare bisogna seguire le indicazioni presenti nella confezione o consultare il medico, l’oculista oppure il farmacista.

È fondamentale evitare che la punta del flaconcino tocchi la superficie dell’occhio perché si potrebbero causare lesioni oculari. Una volta utilizzato il collirio è necessario richiudere correttamente il flacone.

Per le modalità di conservazione è necessario consultare il foglietto illustrativo; alcuni colliri per esempio devono essere conservati in frigo per non più di 7-10 giorni dopodiché non potranno più essere usati; altri possono essere conservati fuori dal frigo anche per alcuni mesi.

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