La chemioterapia è più efficace delle nuove terapie molecolari nella cura del tumore ai polmoni. È il risultato di uno studio tutto italiano pubblicato di recente su The Lancet Oncology, nel quale si specifica come i pazienti con tumore a piccole cellule traggano maggior giovamento dal vecchio sistema chemioterapico.
La sopravvivenza media dei pazienti trattati con erlotinib, il farmaco di nuova generazione, è di circa 5,4 mesi, rispetto a quella dei soggetti il cui trattamento è la chemioterapia. 8,2 mesi è, infatti, la media della loro sopravvivenza.
Lo studio, condotto dall’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dall’Ospadale Niguarda di Milano, dimostra, dunque, che nel 90 per cento dei tumori ai polmoni la chemioterapia è più efficace dei farmaci molecolari. Questi, come noto, sono in grado di colpire esclusivamente le cellule malate, provocando meno effetti indesiderati rispetto a quelli causati dalla chemioterapia.
Alcuni studi precedenti avevano dimostrato che il farmaco a bersaglio molecolare erlotinib era efficace nei pazienti con mutazione EGFR, un gene la cui mutazione provoca il tumore del polmone non a piccole cellule. Oggi, lo stesso farmaco è utilizzato in tutti i casi di tumore al polmone non a piccole cellule. E la ricerca si è basata propria sulla dimostrazione di come questo farmaco fosse meno efficace sui pazienti senza questa mutazione genetica. Lo studio si è basato su un campione di 220 pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule. Ed è stato dimostrato come il tumore che non presenta mutazione di EGFR possa regredire del 2 per cento, mentre con la chemioterapia la percentuale si alza notevolmente, fino a quasi il 14 per cento.
“Questo studio è uno dei primi al mondo sul tumore del polmone che ha analizzato il DNA di oltre 500 pazienti e dimostra che è indispensabile l’analisi genetica dei tumori per poter arrivare a individuare potenzialmente il miglior farmaco per ogni singolo paziente,” commenta Massimo Broggini, direttore del laboratorio di farmacologia molecolare dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. “Un importante passo in avanti per la personalizzazione delle cure“.
Federica Vitale
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