La dieta mediterranea in soccorso della sessualità maschile. È quanto afferma Laura Di Renzo, nutrizionista e professoressa della sezione Nutrizione Clinica e Nutrigenomica dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Il problema della fertilità maschile “non è solo nazionale, ma anche internazionale e arriva dalla comunità scientifica e dalle associazioni medici e urologi che denunciano una riduzione della capacità di avere figli dovuta all’ambiente e che ricade sull’alimentazione“, spiega la professoressa Di Renzo.
Tuttavia, la soluzione è davvero molto semplice e a portata di mano: la dieta mediterranea. Per combattere l’infertilità maschile, infatti, e per contrastare l’insorgenza di tumori, l’alimentazione deve essere controllata ed è fondamentale che sia genuina, sana e sostenibile.
Dunque, a tavola, sarebbe preferibile nutrirsi di prodotti ricchi di antiossidanti e poveri di pesticidi e xenobiotici. Ottime sono le insalate a base di rape rosse e ravanelli, con un condimento semplice di olio extravergine di oliva e un bicchiere di vino rosso. Gli antiossidanti, infatti, riducono l’instabilità delle cellule e aiutano l’organismo ad evitare e rallentare l’invecchiamento dei tessuti e degli organi. E per i golosi anche il dolce è un buon alleato. Il cioccolato fondente al 70 per cento e frutta rossa sono decisamente indicati.
La fertilità e la sessualità maschile, soprattutto negli ultimi tempi, stanno mettendo in crisi una discreta fetta della popolazione occidentale. Si pensi che solo negli ultimi 15 anni si è registrato un calo del 30 per cento del numero degli spermatozoi. Dati che si riferiscono anche ai giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. “Il crollo della fertilità“, spiega ancora la nutrizionista, “è legato alla catena alimentare che ci porta, dato un contesto ambientale contaminato, ad assumere quotidianamente interferenti endocrini, fertilizzanti che noi utilizziamo per le modalità di produzione“. Prodotti di qualità a tavola, dunque, sarebbe la regola da seguire.
Federica Vitale
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