Quando si scopre di avere un’allergia alimentare, ci si trova di fronte a una scelta fondamentale: mangiare “free” o vivere “free”.
Mangiare “free”
La prima scelta è apparentemente la più semplice: se sono allergico a un alimento, imposto la mia dieta in maniera tale da evitare qualsiasi cibo lo contenga. Sostituisco le fette biscottate con le gallette di riso, il latte vaccino con quello di soia, e via dicendo. È una soluzione abbastanza semplice, visto che oggigiorno anche le grandi catene alimentari sono dotate di un reparto di alimenti anallergici, con tanto di etichette che ben evidenziano di quali ingredienti sono privi, quali sono contenuti e infine quelli che sono potenzialmente impiegati dalla ditta produttrice.
Non basta dunque far altro che pescare tra gli scaffali il cibo giusto per noi, che ci offra un’alternativa più o meno valida all’alimento che eravamo abituati a mangiare. La maggioranza delle “alternative” oggi presenti è infatti più ricca di grassi, oli e di una serie di “additivi” industriali, volti a soddisfare maggiormente il palato… Ma con evidenti significative ricadute sui nostri livelli di colesterolo e sulla nostra linea! Inoltre, gli alimenti privati di glutine perdono in gran parte il loro contenuto di fibre, inducendo per contrasto alterazioni del livello d’insulina, con possibili aggravi a livello diabetico.
Vivere “free”
Vivere “free” è forse più complesso, ma comporta grandi benefici per la nostra salute. Non si tratta solamente di rivedere le nostre abitudini alimentari, ma di riconsiderare globalmente il nostro stile di vita: lasciando da parte tutti quei prodotti pre-cotti, pre-confezionati, pre-parati… per riscoprire un modo di vivere sano, genuino, maggiormente in linea con le esigenze del nostro organismo!
Essere allergici a un alimento ci costringe a prestare un’attenzione nuova ai cibi di cui ci nutriamo, a valutarli nelle loro componenti, e ci impedisce di abbandonarci ad un uso smodato e casuale di quanto ci capita in mano! Ci fa riscoprire il piacere di cucinare cibi preparati con i giusti ingredienti scelti da noi, per noi e per i nostri cari! Ci regala un’opportunità di imparare nuovamente a gustare il cibo, ad apprezzarlo nella sua veste più semplice e più altamente nutritiva Ci invita a scoprire nuovi modi di presentarlo, a sperimentare ricette ed ingredienti di cui non conoscevamo l’esistenza, ad invitare gli amici a provare il nostro “piatto speciale!”
Vivere “free” richiede attenzione nelle fasi di scelta, cottura degustazione; ci impone di rallentare per osservare quanto stiamo facendo, ma anche per “gustare” questa nuova consapevolezza dei nostri bisogni e dei benefici che ne possiamo trarre: piaceri che nella frenesia quotidiana avevamo lungamente dimenticato!
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La scelta mangiare “free” o vivere “free” è a livello terminologico apparentemente insignificante, ma gli approcci sono diametralmente diversi e comportano dei risultati straordinariamente contrastanti sul nostro organismo: si tratta infine di scegliere tra appesantire il nostro corpo oppure di amarlo, rispettarlo nei suoi bisogni e fornirgli con amore quanto ci richiede! E siatene certi, che la scelta giusta… ripaga!
Fonte: Vibrawelnessjournal