Avete sentito la buona notizia? Un regime dietetico composto di grassi sani non è solamente saporito e saziante, ma gioca anche un ruolo fondamentale nella struttura e nelle funzioni del corpo umano.
Inoltre, molti pensano che, i grassi, siano i più importanti macronutrienti presenti nel cibo. I troppo spesso calunniati grassi saturi che generalmente si odiano conferiscono all’organismo molti più benefici di quanto pensiamo.
Sembra troppo bello per essere vero?
Moltissime ricerche hanno provato che alcune diete a base di grassi possono essere salutari e addirittura terapeutiche se inserite in un attento e bilanciato piano alimentare.
Indice
Classificazione dei grassi
Spesso i grassi sono classificati in due modi che dipendono l’uno dal loro grado di saturazione, e l’altro, dalla lunghezza della catena del carbonio.
Primo metodo
Il primo e più usato metodo di classificazione della saturazione dei grassi dipende dal calcolo del numero dei doppi legami collocati tra gli atomi di carbonio e che costituiscono la spina dorsale di ogni acido grasso.
La presenza o l’assenza di doppi legami di carbonio influisce su come uno specifico grasso, interagendo col corpo umano, ne determina la stabilità chimica.
I grassi, ai quali manca completamente questo doppio legame, sono considerati pienamente saturi, con atomi di idrogeno che si presentano solidi a temperatura ambiente, meno reattivi e più conservabili.
Al contrario, i grassi che contengono due, o più, doppi legami di carbonio sono classificati come polinsaturi. Questi tipi di grassi sono liquidi a temperatura ambiente e sono maggiormente soggetti ai danni ossidativi e al rancido durante la cottura e la conservazione.
Secondo metodo
Il secondo, meno comune, metodo di classificazione dei grassi si ha attraverso la loro lunghezza, il numero degli atomi presenti lungo la loro spina dorsale del carbonio.
Le catene di acidi grassi corte contengono quattro o sei atomi di carbonio, le medie ne contengono dagli otto ai dodici, le lunghe dai quattordici ai ventiquattro.
Questo secondo metodo di classificazione sarà quello preso in esame, con particolare attenzione perché è stato scoperto che quegli acidi grassi che hanno una determinata lunghezza migliorano la nostra salute in numerosi modi.
Acidi grassi con catena media (MCT)
Gli acidi grassi con catena media, conosciuti anche come trigliceridi o MCT, sono elementi particolarmente importanti grazie alla loro capacità di attraversare lo strato interno dell’intestino fino a raggiungere il sangue senza interrompere la digestione o affaticare il fegato.
Questo non solo assicura un grande quantitativo di energia, infatti è stato scoperto che questa efficienza nell’assorbimento e nell’utilizzazione permette a tali acidi grassi di essere velocemente impiegati per la produzione di energia bypassando il loro stoccaggio attraverso la termogenesi che brucia l’adipe accumulato.
Inoltre, secondo quanto affermato anche da Sally Fallon, autrice di “Tradizioni Nutritive”, i trigliceridi sono, tra gli acidi grassi, i più validi, grazie alle loro proprietà antimicrobiche che contribuiscono a rinforzare il sistema immunitario e la salute.
Ma vi è di più, i trigliceridi possono essere impiegati anche per il trattamento di patologie neurodegenerative, in quanto, incrementando la produzione, da parte dell’organismo, di chetoni, sottoprodotto che scaturisce quando i grassi vengono bruciati per trarne energia, aiuta a ristabilire e a mantenere le funzioni del cervello normali, stimolando quei soggetti affetti da malattie quali l’autismo o l’epilessia.
I chetoni hanno la straordinaria qualità di alimentare il cervello affetto da problemi neurodegenerativi che creano un forte stress ossidativo entrando in collisione con la metabolizzazione del glucosio.
I chetoni hanno, inoltre, l’abilità di innescare l’attivazione di speciali proteine collocate nel cervello che mantengono, riparano e proteggono la funzione cellulare contro i processi ossidativi stressanti e infiammatori e, nel contempo, promuovono la crescita di nuove cellule cerebrali, essenziali per i processi riparatori.
Detto questo, dove è possibile trovare questi grassi che, allo stesso tempo, prodigiosamente, producono energia, bruciano l’adipe e sono benefici per il cervello?
Olio di noce di cocco e paradiso di MCT
L’olio di noce di cocco, estratto dal frutto, è tra i migliori cibi dai quali ricavare gli MCT. Si tratta approssimativamente di grassi saturi al 92%, con più di due terzi di questi grassi classificati quali acidi grassi a catena media.
L’olio di cocco è la maggiore sorgente di grassi acidi con potere antimicrobico che l’organismo utilizza per distruggere virus, batteri e altri agenti patogeni: l’acido laurico e l’acido caprico.
Gli studi sulle proprietà dell’olio di cocco sono ancora agli inizi a causa dei pregiudizi su questa preziosa sostanza. Addirittura il New York Times ha esaltato il valore dell’olio di cocco, contribuendo a contrastare ‘le credenze convenzionali’ che consideravano i grassi saturi MCT non salutari e causa di problemi al cuore.
Molti studi hanno evidenziato come l’olio di cocco sia d’aiuto a mantenere bassi i valori del colesterolo perché gli acidi grassi, in esso contenuti, prevengono l’ossidazione del colesterolo che provoca l’arteriosclerosi (l’otturazione delle arterie).
L’olio di cocco è inoltre determinante per la riduzione del rischio di patologie cardiache. Ricerche cliniche hanno dimostrato anche che assumere l’olio di cocco può essere d’aiuto per curare la candida e altre situazioni patologiche.
Consumare giornalmente olio di cocco, non può che giovare alla salute.
Fonte: vibrant wellness journal