Tra i cosmetici usati di più da tutti, uomini e donne insieme, ci sono i deodoranti.
I deodoranti acquistabili in commercio sono essenzialmente di due tipi: naturali e chimici. I primi hanno un problema e un’incognita. Il problema spesso è nel costo, troppo alto. L’incognita sta invece nell’efficacia. Troppe volte questi non sortiscono un effetto concreto e duraturo.
I deodoranti chimici, invece, sono anche peggiori. Essi, dopo attenti studi, si sono rivelati estremamente dannosi sia per chi li adopera, sia per il pianeta.
È abbastanza risaputo, ormai, che tutti i materiali chimici, gas, liquidi o solidi che siano rovinano e distruggono l’ambiente e chi ci abita. In particolare, l’idea dei deodoranti chimici è quella di sterminare i batteri sulla pelle per eliminare sgradevoli odori. Questi ultimi sono dovuti al proliferare di germi in determinate cavità particolarmente soggette alle condizioni climatiche. Dunque non è effettivamente il sudore, come tutti pensano a causare il fetore.
Tra le sostanze chimiche più dannose troviamo Parabeni, cloruro e cloridrato di alluminio, zirconio e Triclosano.
Quest’ultimo è un clorofenolo presente specialmente in deodoranti, dentifrici e prodotti per l’igiene orale con scopo prettamente antibatterico. Nonostante riesca bene nell’eliminare efficacemente batteri e odori, desta non poche preoccupazioni di carattere sanitario.
In primo luogo è causa di dermatiti da contatto e irritazioni cutanee. Inoltre sembra causare non indifferenti aumenti di resistenza dei batteri ai più comuni antibiotici usati in campo medico.
Per essere sicuri di utilizzare il giusto deodorante, che sia allo stesso tempo economico e sicuro c’è una via sola da percorrere: il Deodorante DIY.
Il bello di questo cosmetico è che può essere fatto direttamente dal consumatore possedendo soltanto una manciata di ingredienti. Essi sono: un cucchiaio, un barattolo di vetro con un’apertura ampia, bicarbonato di sodio e oli essenziali.
Gli oli consigliati sono sette: citronella, limone, lavanda, timo, rosmarino, geranio e albero del the.
La citronella è un’erba perenne che cresce in zone temperato-caldo e tropicali, nota per le sue proprietà anti-cancerogene e repellenti. Per quest’ultima è utilizzata nei prodotti anti-zanzare.
Il limone è un agrume nato dall’ibridazione tra il melangolo e il cedro. Esso è molto famoso in India, Messico, Argentina e nel Meridione italiano, specialmente in Sicilia, Calabria e Campania.
La lavanda è un arbusto sempreverde della famiglia delle “Lamiaceae” e trae il nome dal suo utilizzo nel Medioevo. Essa veniva infatti usata per detergere il corpo.
Sempre appartenente alla famiglia delle Lamiaceae è il Timo. Questo arbusto trae il nome dal greco “Thymus” che significava coraggio. Viene utilizzato soprattutto come disinfettante.
Usato come pianta aromatica in cucina, ma anche come medicinale e insettifugo è il Rosmarino. Anch’esso appartenente alle Lamiaceae, è un arbusto tipico delle zone litoranne e della macchia mediteranea.
Il “Pelargonium”, o semplicemente Geranio, è una pianta originaria dell’Africa australe, nota soprattutto nell’aromaterapia. Grazie alle sue proprietà è impiegato come antidepressivo, antinfiammatorio, tonificante di fegato e reni e antisettico.
Infine l’albero del the, nome volgare di “Melaleuca alternifolia” è un albero delle “Mirtacee”, adoperato come antisettico, antimicotico e antivirale.
Per scegliere il giusto olio, è essenziale prima capire l’intensità di profumo che si desidera. Per chi è inesperto è consigliabile mettere poche gocce nella miscela di olio all’inizio, per poi aggiungerne gradualmente. La fragranza si fa sempre in tempo a potenziare, ma non vi è modo di indebolirla. Quindi si possono sempre aggiungere gocce di olio essenziale, ma non se ne potranno togliere.
Nel caso in cui si scelgano per esempio il limone o la citronella, bisognerà utilizzarne poche gocce, vista la loro forte intensità.
Una volta scelto l’olio, occorre avere un barattolo di vetro. Esso non deve essere troppo grande, ma deve avere un’imboccatura ampia. Questo affinché le dita possano immergervisi tranquillamente per recuperare la miscela una volta prodotta. Un esempio di barattolo utilizzabile è quello della marmellata o del miele, purché debitamente lavato e asciugato.
Una volta sistemato il contenitore, prendere con il cucchiaio 1/4 di tazza di Bicarbonato di sodio e metterlo all’interno. Esso avrà il compito di assorbire l’umidità e lasciare così al fresco chi userà il Deodorante DIY.
Infine inserire nel composto almeno una decina di gocce di olio essenziale scelto e mischiare. A questo punto si deve iniziare a sentirne la fragranza. Se essa non raggiunge l’intensità desiderata, continuare a inserirne fino al raggiungimento di essa. Nel caso in cui si sia la prima preparazione, si consiglia l’utilizzo della lavanda che richiede tra le quindici e le venti gocce.
Il miglior momento per utilizzare il deodorante così preparato è dopo una doccia. Il getto d’acqua elimina le impurità e stimola il tessuto cutaneo, che è così pronto per il trattamento con deodorante. Una volta data un’agitata al barattolo, aprirlo e immergervici le dita. Per la salute e il mantenimento del cosmetico, le dita devono essere pulite e asciutte.
Spalmare dunque il composto sulle parti del corpo interessate. Non bisogna spalmare con troppa forza, ma con la maggiore delicatezza possibile. Andare avanti con questo processo finché la pelle non ha assorbito tutta la miscela.
Fonte: Care2