Tutti ricordiamo il proverbio “chi dorme non piglia pesci“, che ci incita ad essere attivi e non poltrire a letto perché si potrebbero perdere tantissime occasioni. Ma non sempre dormire di meno è positivo. Anzi, può essere addirittura dannoso.
Una ricerca pubblicata dal Journal of Sleep Research dimostra che il sonno è un alleato della salute e che coloro che riescono a dormire qualche ora in più utilizzano questa scorta di riposo nei momenti in cui il nostro organismo è in deficit di energia, come se fosse un vero e proprio credito energetico.
I risultati di questo studio, a detta di Tracy Rupp del Walter Reed Army Institute of Research di Silver Spring, potrebbero interessare tutti i lavoratori che svolgono attività impegnative e pericolose, che dormendo in più lavorerebbero meglio e senza affaticarsi troppo.
I ricercatori hanno analizzato il variare dei comportamenti cognitivi di 11 uomini e 13 donne in base alle ore di sonno dormite. Hanno diviso il campione in due parti di numero uguale e a una parte hanno imposto di andare a letto alle 21.00 e di dormire per 10 ore ogni notte per sette giorni, e all’altra di comportarsi come sempre, senza mutare le proprie abitudini.
Dopo questa settimana i due gruppi sono stati obbligati a dormire per una settimana solo 3 ore per notte e dopo questo debito di sonno, hanno dovuto rispondere a esercizi cognitivi che servivano a testare gli effetti che ha provocato questa mancanza di sonno.
Da questi test è emerso che coloro che nella prima settimana avevano dormito di più hanno ottenuto risultati migliori: le funzioni cognitive non erano deteriorate e i tempi di recupero del sonno erano più rapidi.
La prof.ssa Alessandra Graziottin spiega:
“Il sonno costituisce una componente essenziale della salute: neurovegetativa e somatica, emotivo-affettiva e cognitiva. Idealmente, dovrebbe comprendere un terzo del giorno (un’ora di sonno ogni due di veglia). Anche se la quantità si è ridotta mediamente di un’ora e mezzo, con importanti ripercussioni sulla salute fisica e psichica. Questa perdita quantitativa può creare un progressivo malessere, i cui sintomi vanno dall’area emotivo-affettiva, con irritabilità, aggressività, ansia diffusa, umore depresso, bisogno di eccitanti di varia potenza e dannosità – dal caffè alla cocaina – alle alterazioni comportamentali, tra cui un aumentato appetito per cibi dolci e grassi per recuperare energia con aumento di peso”.
Dormire poco porta anche alla nascita di altri problemi come la desincronizzazione tra ciclo sonno-veglia e il ritmo circadiano, cioè una rivoluzione del ciclo vitale. A questo proposito la Graziottin aggiunge che
“sono tipici di questa alterazione le sindromi da fasi del sonno avanzate o ritardate, e disturbi cronobiologici transitori. Attenzione però le alterazioni del sonno, quantitative e qualitative, si ripercuotono sulla salute generale e, in particolare, sugli equilibri neurovegetativi, emotivo-affettivi e cognitivi”.
Altri disturbi si possono riscontrare anche nella sfera sessuale. Chi dorme poco e male, infatti, potrebbe correre il rischio di avere una vita sessuale poco appagante. I motivi per dormire di più sono tantissimi, ci tocca solo organizzare meglio i nostri impegni quotidiani e inserire in agenda un immancabile e fondamentale sonnellino!