È stata scoperta da alcuni ricercatori dell’Università Vita Salute del San Raffaele di Milano, la molecola che sta alla base dell’epilessia. Gli studiosi milanesi, in collaborazione con l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, da oltre dieci anni stavano indagando il fenomeno, e sono finalmente giunti alle origini.
I risultati rivelano che l’epilessia è provocata da un processo infiammatorio, dietro il quale vi è una molecola, rilasciata dai tessuti danneggiati dalla patologia: la proteina HMGB1.
Lo studio, pubblicato dalla rivista scientifica Nature Medicine, ha dimostrato che i neuroni sottoposti allo stimolo che causa l’epilessia, rilasciano la proteina Hmgb1, che a sua volta stimola i recettori Toll-like.
Questi hanno il compito di rilevare la presenza di batteri o virus. Ecco spiegato dunque il loro ruolo e il loro comportamento nella regolazione dell’eccitabilità delle cellule nervose, in risposta al fenomeno dell’infiammazione.
Si tratta di una novità senza precedenti, che potrebbe davvero combattere il problema, trattandone la causa. I trattamenti con farmaci che bloccano gli effetti della molecola HMGB1, o anche dei recettori Toll-like, hanno mostrato di avere effetti “anticonvulsivanti”. Ciò vale anche per qugli animali con crisi resistenti ai farmaci.
Ecco il commento dei responsabili che hanno coordinato la ricerca, la dottoressa Vezzani dell’Istituto Mario Negri e il professor Bianchi del San Raffaele: “Questa scoperta, oltre a mostrare un nuovo meccanismo alla base delle crisi epilettiche, apre la strada al futuro sviluppo di nuove terapie anticonvulsivanti, utilizzando particolari farmaci anti-infiammatori per curare l’epilessia. Speriamo sia possibile usarli anche in altre patologie neurologiche associate a processi infiammatori. L’HMGB1 è coinvolta nelle patologie in cui vi è uno stress biologico, e quindi in quasi tutte le malattie. Tuttavia, questa è la prima volta in cui farmaci contro HMGB1 hanno dato un risultato così chiaro“.
Nuove speranze che ogni giorno la medicina e la ricerca ci regalano, e che potrebbero davvero restituire una vita normale a chi oggi soffre.
Francesca Mancuso
