La pasta è un prodotto alimentare che non necessita di particolari attenzioni dal punto di vista della conservazione. Mantiene intatte specifiche proprietà organolettiche e nutritive in adeguate condizioni di conservazione fino a 24-30 mesi. Trascorso questo periodo, la pasta è ancora sicura da mangiare, anche se potrebbe perdere alcune delle sue caratteristiche organolettiche.
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Le condizioni di conservazione corrette
Per mantenere inalterate tutte le qualità nutritive e le caratteristiche qualitative della pasta, questa deve essere adeguatamente conservata in un luogo adeguatamente pulito, fresco, ventilato e ordinato.
I prodotti non imballati o i prodotti con imballaggi aperti o danneggiati possono essere una fonte di parassiti. Tra le possibili cause di infestazione, particolare attenzione va messa sulla migrazione di erbe infestanti da altri cereali come riso o fagioli, che solitamente vengono tenute insieme alla pasta, per cui il consiglio è di conservarle in un posto diverso.
Possibili effetti di una conservazione non corretta
Una conservazione impropria può influire sull’aroma o sul colore della pasta, soprattutto se la confezione viene esposta alla luce diretta per un lungo periodo di tempo.
In alcuni casi, se gli scaffali di casa o dei negozi non sono stati puliti correttamente per un lungo periodo di tempo, possono comparire piccoli insetti che spesso assomigliano a farfalle. Se ciò accade, la fonte è sempre in una fase di post-produzione, come la distribuzione e lo stoccaggio domestico, durante la quale è evidente che non sono state seguite le corrette salvaguardie come sopra descritte.
Infatti, come dimostrano tutti gli studi effettuati sull’argomento, le uova di piccoli insetti non possono sopravvivere alle varie fasi del processo di trasformazione industriale a causa dei caratteristici valori di pressione e temperatura sviluppatisi durante lo stesso periodo.
Come evitarli?
Se nella confezione si riscontra la presenza di piccoli insetti è necessario eliminare preventivamente il relativo prodotto e ogni altra fonte che possa generare tale presenza. Successivamente è necessario effettuare un’adeguata pulizia dell’area interessata e verificare entro un congruo periodo di tempo se il fenomeno si è manifestato di nuovo.
Fonte: Unione Italiana Food
