Imenotteri, ovvero insetti come api e vespe, calabroni e galloni: le loro punture possono avere effetti devastanti, soprattutto in soggetti allergici e soprattutto in estate. È l’allarme lanciato dalla Fondazione Maugeri che con un ambulatorio specializzato si occupa dei pazienti che soffrono di allergie.
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COSA FARE IN CASO DI PUNTURA
Chi non ha mai avuto reazioni allergiche e dopo una puntura manifesta sintomi come difficoltà a respirare, senso di mancamento e dolori nella zona epigastrica deve recarsi dal medico curante che lo indirizzerà a un centro specializzato, mentre coloro che hanno già una diagnosi accertata di allergia a veleno di imenotteri devono sempre portare con sé un preparato a base di adrenalina – l’unico potente antiallergico che agisce tempestivamente nella fase acuta – per una auto somministrazione immediata.
DOVE NIDIFICANO GLI IMENOTTERI
Nelle zone soleggiate, nelle grondaie, negli anfratti dei muri e sotto i tetti, nelle cave e sui rami degli alberi. Ad attrarli sono la frutta zuccherina e gli oggetti sgargianti. I fattori di rischio più rilevanti per le reazioni generalizzate gravi sono la sede della puntura (le zone più pericolose sono il viso e il collo), l’età (gli anziani rischiano di più, soprattutto se ipertesi o con patologie cardiache e respiratorie), l’uso di farmaci, antipertensivi, il tipo di insetto e il consumo di alcool.
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È VERO CHE PUNGONO SOLO SE MINACCIATI?
Sì, ma in ogni caso i soggetti allergici devono prendere tutte le dovute precauzioni. Se si è all’aria aperta, indossate abiti chiari, evitate profumi eccessivi e non camminate a piedi nudi nell’erba. In auto finestrini chiusi e in moto copritevi bene, con guanti e casco integrale.