La diagnosi precoce di qualsiasi malattia è fondamentale per combatterla prima che degeneri. Anche per il Parkinson, una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale causata da una progressiva perdita di neuroni dopaminergici che si traduce nella comparsa di rigidità muscolare, lentezza nell’esecuzione dei movimenti volontari e tremore, diventa fondamentale identificare alcuni comportamenti che ne precedono lo sviluppo.
Ecco, allora, 10 sintomi per riconoscere il Parkinson in tempo:
Indice
1. Dolore
Spesso il dolore è uno dei primi sintomi del Parkinson, in molti casi è localizzato alla spalla e si accompagna a un senso di intorpidimento del braccio. Per circa la metà dei malati soffrire di Parkinson significa avvertire un marcato dolore. Nelle donne si può evidenziare in modo persistente al collo mentre in altri si presenta sotto forma di intorpidimento o formicolio.
2. Variazioni dell’umore
Vi sono una serie di cambiamenti di personalità correlati al Parkinson: manifestazione d’ansia in situazioni nuove, apatia, ritiro sociale e depressione. Si calcola che all’incirca un terzo dei malati soffra di distimia, ovvero della deflessione del tono dell’umore propria del parkinsoniano.
3. Perdita di gusto e olfatto
Diversi pazienti manifestano una ridotta capacità di avvertire odori e sapori. Circa il 25/30% dei pazienti presentano una perdita dell’olfatto prima del palesarsi della patologia.
4. Disturbi del sonno
Circa il 40% di coloro che soffrono di parasonnie REM (disturbi comportamentali in sonno REM) possono sviluppare il Parkinson o forme simili di malattia anche molti anni più tardi. Si tratta di sogni agiti, durante i quali la persona parla, urla, ride, scalcia, può cadere dal letto e fare male a chi dorme accanto. Altri disturbi comuni sono rappresentati da insonnia, interruzioni del sonno notturno e sonnolenza diurna. La sindrome della gambe senza riposo è invece caratterizzata da un’intensa sensazione di fastidio con bisogno incessante di muovere gli arti inferiori dopo essersi coricati.
5. Difficoltà digestive, costipazione, problemi della vescica o del controllo della pressione arteriosa
Il Parkinson può influenzare il sistema nervoso vegetativo che regola l’attività dei muscoli lisci come quelli della vescica e delle viscere, rendendoli meno sensibili ed efficienti. Questo può comportare rallentamenti nell’intero processo digestivo, stipsi, difficoltà a urinare o anche incontinenza. Inoltre si possono riscontrare valori di pressione arteriosa elevati in posizione sdraiata che poi diventano molti bassi quando si assume la posizione eretta (ipotensione ortostatica).
6. Mancanza di espressione facciale
Si tende spesso a parlare di “faccia di pietra”, “poker face” o “maschera di Parkinson” nelle forme più estreme, per indicare l’appiattimento del volto che perde la sua capacità di manifestare le emozioni.
7. Cambiamento della scrittura
Tipica manifestazione della bradicinesia, la scrittura diviene lenta e faticosa, più assottigliata e di difficile lettura.
8. Cambiamento nella voce
La voce può diventare flebile e monotona; ne risulta una marcata compromissione della capacità di comunicazione e delle possibilità di relazione.
9. Eccesso di sudorazione e seborrea
La termoregolazione corporea perde il suo equilibrio e le ghiandole sudoripare possono in alcuni pazienti causare intense sudorazioni, in altri le ghiandole sebacee della pelle secernono troppo e causano dermatiti al volto
10. Disfunzioni sessuali
Nella fase avanzata, quando la malattia è conclamata, si possono evidenziare anche la disfunzione erettile, con compromissione dell’eiaculazione tocca il 79% dei maschi mentre la riduzione della libido coinvolge il 44% del genere femminile. I malati giovani presentano disturbi sessuali nel 30% dei casi, mentre nella popolazione sana di pari età la percentuale si abbassa sino al 3%.
Roberta Ragni
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