Se con lo speciale sulle malattie autoimmuni abbiamo imparato a conoscere la genesi, la manifestazione e la sintomatologia di alcune di queste patologie, con questo nuovo appuntamento cercheremo, invece, di comprendere meglio una di esse, una tra quelle più diffuse: la psoriasi.
La psoriasi è un’infezione prolungata della pelle che si manifesta, comunemente, con la comparsa di chiazze rosse e rotondeggianti – chiamate placche psoriasiche – ben delimitate ai bordi e ricoperte di squame sovrapposte dal colore biancastro tendente all’argento.
Le placche si presentano maggiormente sulla pelle dei gomiti e delle ginocchia ma possono colpire qualsiasi area del corpo, compresi il cuoio capelluto e i genitali. La gravità della psoriasi infatti varia e va dalla comparsa di piccole chiazze localizzate alla copertura totale del corpo.
Spesso raggiunge anche le dita di mani e piedi – in questi casi si parla di distrofia psoriasica o onico-psoriasica – e può generare infiammazioni articolari dando luogo ad una artrite psoriasica.
La psoriasi, però, non è assolutamente una malattia contagiosa e non ha ripercussioni gravi sullo stato di salute generale dell’individuo, nonostante mantenga comunque un forte impatto negativo sulla qualità della sua vita.
Indice
Chi colpisce e come si diagnostica
La psoriasi colpisce più di 130 milioni di persone nel mondo, circa il 3-4% della popolazione;. Nel nostro Paese sono oltre 3 milioni gli italiani affetti.
Di solito fa la sua prima apparizione intorno ai 20 anni oppure tra i 50 e i 60 ma può comparire a qualsiasi età. È equamente distribuita tra uomo e donna – anche se quest’ultima è leggermente favorita – ed è più frequente nella razza bianca: pochissimi, infatti, sono i casi di malati neri e asiatici.
Per quanto riguarda la diagnosi, non ci sono esami del sangue specifici o particolari procedure diagnostiche che la identifichino: solitamente i medici si basano sull’aspetto della pelle.
A volte, per confermare una diagnosi di psoriasi o escludere altre problematiche si rende necessaria una biopsia della cute oppure uno scraping cutaneo. Il risultato della biopsia, se positiva alla psoriasi, mostra estroflessioni del derma. Altro segno della malattia è la comparsa di goccioline di sangue sottocutanee quando le placche vengono grattate (segno di Auspitz).
Da cosa è causata?
La psoriasi è da sempre definita come una malattia subdola che pone continue sfide alla moderna scienza medica. Per molto tempo, infatti, gli specialisti hanno brancolato nel buio, attribuendo la causa della sua comparsa unicamente alla sua origine genetica.
L’ipotesi della causa genetica è supportata dal fatto che circa la metà delle persone colpite proviene da famiglie in cui vi sono altri casi di psoriasi: se uno dei genitori ne è affetto, il bambino ha il 15% di possibilità di ereditarla. Se l’hanno entrambi i genitori la probabilità sale fino al 60%. Nei gemelli monozigoti, invece, (con identico patrimonio genetico e con caratteristiche fisiche uguali) la psoriasi colpisce entrambi i fratelli nel 65-70% dei casi.
Col tempo poi si sono presi in considerazione altri fattori scatenanti, responsabili appunto della comparsa e del successivo sviluppo della malattia. Tra questi:
- Lo stress o i traumi a livello psicologico: l’insieme delle reazioni che il cervello innesca nell’organismo a fronte di un evento drammatico o che valuta pericoloso per l’incolumità psico-fisica dell’individuo, lo stress e le pressioni psicologiche;
- I traumi di tipo fisico: grattamento, ustioni, cicatrici chirurgiche, tagli, lividi, colpi accidentali (incidono molto frequenza e intensità del trauma);
- I farmaci: le medicine a base di litio, di beta-bloccanti e antimalarici;
- L’infezione alla gola: causata dallo streptococco beta emolitico;
- L’alterazione del metabolismo: l’alterazione di alcuni processi metabolici, tra cui quello degli amminoacidi e un’alimentazione povera di calcio;
- Gli ormoni: in corrispondenza della pubertà e della menopausa, periodi in cui l’equilibrio biologico viene profondamente modificato;
- Il fumo e l’alcol: abuso di nicotina e bevande alcoliche.
Altri fattori scatenanti possono anche riguardare disfunzioni del meccanismo di crescita e sostituzione della pelle, l’utilizzo di sostanze irritanti per la cute, il tempo atmosferico e un’alimentazione fortemente scorretta.
Come si presenta
La psoriasi si manifesta in differenti forme, a seconda della gravità e delle parti del corpo interessate.
La forma più comune è la psoriasi a placche o volgare che insorge generalmente nella seconda o terza decade di vita con piccole lesioni isolate, che, ingrandendosi, confluiscono tra loro, fino a formare le classiche chiazze localizzate prevalentemente sui gomiti e sulle ginocchia, sulla regione sacrale e sulla piega interglutea.
La psoriasi guttata, invece, colpisce soprattutto il tronco e raramente il volto e il capillizio. Si presenta con la comparsa eruttiva di chiazze rossastre che vanno incontro a desquamazione e provoca un malessere generale con dolore localizzato alle piccole articolazioni.
La psoriasi pustolosa è caratterizzata da vaste chiazze eritematose-desquamative, localizzate o diffuse prevalentemente sul tronco, circondate da pustole piene di pus.
Più grave ma fortunatamente rara è poi la psoriasi eritrodermia: di solito è una generalizzazione di una psoriasi preesistente e scatenata da diversi fattori, quali una dermatite atopica associata o a terapie mal condotte o a reazioni tossi-allergiche, o ancora a traumi psichici rilevanti.
Infine c’è la psoriasi invertita che predilige le pieghe dell’inguine e delle ascelle, la zona dell’ombelico e la pelle sotto il seno. In questa forma, le chiazze sono molto arrossate, la pelle è liscia e la desquamazione è molto ridotta, se non completamente assente.
Come si cura? La terapia convenzionale
Molte sono le cure cui si possono sottoporre le persone affette da psoriasi. wellMe si limita ad elencarne alcune, senza voler in alcun modo sollecitarne l’utilizzo.
Ad oggi non esiste una cura risolutiva, ma la psoriasi si può tenere sotto controllo con opportune strategie di terapia e accortezze nella vita quotidiana.
Terapia topica
Prevede l’applicazione di prodotti direttamente sulla cute. Si possono utilizzare i cosiddetti “Riducenti” che hanno appunto il compito di ridurre la crescita esagerata delle cellule nelle chiazze psoriasiche. Tra questi, il più attivo sembra essere il Catrame Minerale: si usa al 4% in crema base. Efficaci sono anche l’Ittiolo Solfonato (al 10% in crema) e le creme con Zolfo e Acido Salicifico.
Oppure si può ricorrere a farmaci a base di vitamina D3, ai retinoidi sintetici o a medicinali con cortisone. I cortisonici in particolare posseggono una potente azione antipsoriasica, tuttavia inducono danni alla cute: per cui sarebbe meglio non utilizzarli.
Terapia sistemica
Prevede l’assunzione di farmaci per via orale o mediante iniezione. Molto utili in questa tipologia di trattamento sono i Retinoidi, ovvero i derivati della vitamina A, in grado di regolarizzare la crescita delle cellule della cute: si somministrano per via orale ed hanno una spiccata azione antipsoriasica. Questi farmaci però non vanno somministrati nelle donne che vogliono avere figli perché producono malformazione nei feti.
Come per via topica, anche nella terapia sistemica il cortisone non andrebbe mai utilizzato perché gli effetti collaterali risultano essere più gravi dei vari sintomi che la psoriasi comporta.
Infine nella terapia sistemica vengono somministrati anche i farmaci biologici, ovvero quel gruppo di medicinali di nuova generazione in grado di spegnere o attenuare alcune funzioni biologiche del nostro organismo: ad esempio, anticorpi monoclonali, citochine (interferoni e interleuchine), proteine di fusione e fattori di crescita tissutali.
Tra le altre terapie poi non possiamo non citare quella con i raggi ultravioletti, molto utili per far regredire la malattia. I raggi UV vengono somministrati con lampade speciali che emettono raggi UV-A o UV-B. Occorre tuttavia limitare le esposizioni per non invecchiare la cute sana ed evitare l’insorgenza di tumori.
È possibile infine associare ai raggi UV la somministrazione via orale dei psoraleni, farmaci che potenziano l’azione dei raggi ultravioletti e accelerano il progresso di regressione della malattia. Questo trattamento però, detto PUVAterapia, oggi è poco usato perché induce tumori cutanei e danni al fegato.
Come si cura? La terapia omeopatica
Anche l’omeopatia con le sue peculiarità di medicina olistica dà un suo contributo nel trattamento della psoriasi. Questi i rimedi maggiormente utilizzati:
Arsenicum album
L’aspetto della pelle è secco, ruvido, squamoso, sporco e raggrinzito, le eruzioni sono spesso appuntite da una eccessiva quantità di squame. Nella zona interessata dall’eruzione si avverte una forte sensazione di bruciore che peggiora alla sera e durante la notte. Inoltre reagisce negativamente alle applicazioni locali fredde, mentre migliora con quelle tiepide.
Arsenicum iodatum
La psoriasi è caratterizzata da una marcata esfoliazione della pelle che presenta squame estese e lascia, sotto di esse una superficie essudante. Si avvertono bruciore e prurito molto forti. Il paziente è portato a grattarsi violentemente fino a sanguinare. La psoriasi peggiora in climi secchi e freddi. Anche se il paziente è caloroso, i sintomi della cute migliorano con applicazioni locali calde.
Borax
La pelle delle mani e della faccia è coperta da eruzioni psoriasiche multiple. Si riscontrano desquamazioni forforacee dell’epidermide. Le lesioni si ulcerano facilmente, al minimo danno. In questo caso, la psoriasi si aggrava in un clima tiepido e migliora al freddo.
Calcium sulphuricum
Le eruzioni psoriasiche sono localizzate soprattutto sul cuoio capelluto, sulle estremità e sulla schiena. Hanno un aspetto rosso scarlatto con lichenificazione della cute circostante. Si avvertono forte prurito e bruciore che peggiorano in ambienti caldi (anche col bagno caldo) e migliorano con bagni e applicazioni fredde. Le eruzioni vanno in suppurazione a causa della presenza di infezioni secondarie. La guarigione lascia delle spesse croste gialle. Possono presentarsi secrezioni pungenti e sgradevoli.
Chrysarobinium
In questo caso, le eruzioni si presentano soprattutto attorno agli occhi e alle orecchie. Anche qui si ha un forte prurito accompagnato dalla tendenza alla formazione di una spessa crosta. Le lesioni possono infettarsi e formare chiazze eczematose associate a secrezioni pungenti, maleodoranti e pustolose.
Graphites
Sono le pieghe della pelle (orecchie, glutei, inguine, pieghe articolari) a essere interessate dall’eruzione. Queste ultime sono piuttosto secche con accenni di desquamazione e diverse fenditure. Le fenditure sanguinano piuttosto facilmente ed emettono una sostanza umida e appiccicosa. Le eruzioni di solito si aggravano con applicazioni locali calde.
Kali-Arsenicum
Il paziente è estremamente freddoloso, tanto da desiderare di scaldarsi anche in estate. Avverte, sulla lesione, una forte sensazione di bruciore accompagnata da un intollerabile prurito che peggiora di notte, quando ci si sveste, quando si cammina e con il calore. L’eruzione tende a migliorare durante la stagione dei monsoni.
Lycopodium
L’aspetto della pelle è secco, spesso e indurito. Le eruzioni provocate dalla psoriasi sono piene di fenditure con desquamazioni e leggera sensazione di prurito, inoltre tendono a ulcerarsi presto durante il corso della malattia. Il paziente prova un certo sollievo tramite applicazione fredde sulle lesioni.
Mercurius solubilis
La pelle ha la tendenza generale a traspirare liberamente, ma il paziente non prova sollievo, di conseguenza la pelle è sempre umida. Intorno alle eruzioni, la cute è escoriata e simile alla carne cruda e queste ultime sono soggette a suppurazione prematura e ulcerazioni. Si avverte un senso di prurito che peggiora di notte, quando si è a letto.
Nitricum acidum
La pelle è secca, consumata e presenta numerose fenditure in tutte le pieghe. Le eruzioni psoriasiche sono multiple, hanno margini irregolari e a zig-zag. Le fenditure interne alle lesioni si ulcerano facilmente e sono estremamente sensibili al dolore e al tocco. All’interno delle stesse, può verificarsi la presenza di pus sottocutaneo.
Petroleum
Uno dei rimedi freddolosi con la tendenza a sviluppare fenditure nelle pieghe cutanee, sui capezzoli e sulle punte delle dita. Le eruzioni della psoriasi si sviluppano in inverno, aggravandosi periodicamente. Il sintomo più caratteristico di questo problema è la rapida formazione di una crosta giallo-verdognola spessa e dura. L’eruzione prude violentemente e si sente il bisogno di grattarla fino a farla sanguinare. Dopo essere state grattate, le zone interessate diventano fredde. Queste eruzioni colpiscono di solito la zona occipitale e i genitali.
Psorinum
Le eruzioni svaniscono in estate solo per ripresentarsi in inverno. La pelle è sporca, ruvida, coperta di croste e grassa. Sono colpite la nuca, lo scalpo, le pieghe della pelle e l’inguine. Queste eruzioni provocano un prurito intollerabile che si aggrava con il calore del letto. Il paziente si gratta finché la pelle non si scortica e inizia a sanguinare.
Sulphur
La pelle è secca, ruvida, rugosa e scagliosa. Le eruzioni si presentano su quasi tutte le parti del corpo con le seguenti caratteristiche: si avverte una sensazione di prurito forte e voluttuoso che si aggrava di notte, mentre ci si trova a letto, diminuisce grattandosi o lavandosi. Quando il paziente si gratta la pelle brucia. Le zone cutanee intorno all’escoriazione mostrano delle escoriazioni. Di solito la malattia si aggrava durante la primavera o in climi umidi.
Come si cura? La terapia naturale
Tra le tante terapie anche quella naturale sembra apportare i suoi benefici, come ad esempio la cura idrotermale (balneoterapia).
Le acque termali, infatti, rappresentano da sempre una valida integrazione ai normali trattamenti tradizionali legati all’utilizzo prolungato di alcuni trattamenti (cortisonici in primis), soprattutto quando si vuole effettuare una “holiday drug”, ovvero una pausa farmacologica.
La balneoterapia consente, inoltre, di allungare i tempi di remissione, riducendo il ricorso alle terapie topiche e sistemiche nei mesi seguenti alla cura termale.
I tipi di acque maggiormente impiegate nella psoriasi sono quelle bicarbonato calcio-magnesiache e quelle solfuree.
I risultati, a breve termine e rispetto alla sola balneoterapia, possono essere migliorati quando alla terapia termale viene associata la fototerapia con raggi UVB a banda stretta.
È bene sapere, però, che queste cure naturali sono adatte per forme lievi di psoriasi e soprattutto per persone che non possono o non vogliono utilizzare farmaci particolarmente forti. Così come è corretto informare che i benefici ottenuti non sono duraturi nel tempo, nonostante siano tali da permettere al paziente di migliorare la propria condizione psicofisica e una qualità di vita più soddisfacente.
Consigli utili
È molto importante associare alla terapia medica delle accortezze nella vita quotidiana che possano non aggravare la situazione e donare quantomeno un minimo sollievo ai fastidi causati dalla psoriasi.
Come prima cosa, ad esempio, è bene indossare indumenti leggeri in maniera tale che la stoffa non sfreghi contro la pelle, che rimarrà così sempre fresca e asciutta: si prediligano vestiti che facciano sentire comodi e a proprio agio.
In secondo luogo occorre utilizzare spesso le creme idratanti e di unguento, specialmente durante l’inverno o quando la pelle è secca o arrossata: si usino saponi e articoli da toletta adeguati, che non favoriscono l’insorgere della psoriasi.
Utilizzare le creme anche per alleviare il prurito: mai grattarsi, soprattutto se già esistono delle lesioni, ed evitare qualsiasi cosa possa danneggiare la pelle.
È fondamentale, inoltre, non asciugare la cute strofinando con l’asciugamano ma tamponare in maniera leggera.
Scontato poi dire di ridurre al minimo (meglio evitare) alcool e fumo, di prestare particolare attenzione all’alimentazione e assumere uno stile di vita adeguato. Così come è banale ricordare di stare alla larga da cure miracolose e anonimi guaritori.
E per finire… non ci si deve mai vergognare o sentire in colpa.