Il fiore è da sempre nostro compagno di vita: parla di noi e per noi, rappresenta simboli, avvenimenti ed emozioni; ci segue in ogni momento ed è il perfetto pensiero per ogni occasione. Ma un fiore può essere anche un insostituibile amico del nostro benessere psicofisico.
La floriterapia, infatti, è stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una delle medicine alternative dal 1976. Anche se lo studio delle proprietà curative dei fiori, patrimonio di antiche tradizioni mediche di diverse parti del mondo, fu curato, per la prima volta in chiave moderna ed originale, dal medico gallese Edward Bach fra gli anni 1926 e 1934. Da qui il nome fiori di Bach.
Ma cosa sono effettivamente i fiori di Bach? Quali scegliere per la nostra terapia? E come adoperarli? A queste e ad altre domande risponde Barbara Gulminelli nel suo “Fiori di Bach per tutti – capire, guarire e crescere”, in una nuova edizione rivista ed arricchita per Tecniche Nuove.
Dal loro presentarsi in natura alle emozioni cui corrispondono, dai disturbi fisici a quelli psichici che riescono a curare, dalle differenze tra fiori simili alle difficoltà che si possono incontrare nel prenderli: con un linguaggio semplice e uno stile lineare, la Gulminelli – floriterapeuta, naturopata e scrittrice – accompagna il lettore in un viaggio suddiviso in sette tappe, con l’obiettivo di fargli conoscere i fiori nei loro diversi aspetti e poterli utilizzare nella pratica. Cosa quest’ultima apparentemente semplice ma che si rivela poi un lavoro complesso che necessita di conoscenza, intuizione e condizioni idonee.
Questo perché – è bene sapere e ricordare – i fiori smuovono emozioni profonde, che bisogna saper gestire. I rimedi sono perciò presentati anche in base a questo punto di vista: vengono indicati, quindi, gli aspetti a cui occorre fare attenzione, gli eventuali errori da evitare e le strategie per individuare il percorso di cura più adatto alla nostra persona.
Ci aiutano in questo, i diversi schemi presenti nel manuale che, in maniera chiara e concreta, sintetizzano concetti ed informazioni e ci accompagnano dalla conoscenza teorica all’applicazione pratica. Utilissimo anche “il fiore dei fiori”, una mappa elaborata dall’autrice che ci aiuta ad individuare le nostre emozioni negative e i fiori che le curano, avviandoci così su un cammino di guarigione e di crescita.
Barbara Gulminelli. “Fiori di Bach per tutti”. Tecniche Nuove, € 15,90. Un prezioso strumento per il proprio benessere psico-fisico.
Noi di wellMe.it abbiamo incontrato l’autrice Barbara Gulminelli. A lei abbiamo rivolto qualche domanda per pregustare il suo libro e toglierci in anteprima qualche curiosità.
WM: Barbara, quanto secondo lei le emozioni (positive o negative che siano) possono influire sul nostro stato di salute psico-fisica?
BG: In generale credo che tutte le emozioni possano influire sul nostro stato di salute: la gioia di vivere aumenta le difese immunitarie (chi è entusiasta di ciò che fa non si ammala mai!), la rabbia e il nervosismo trattenuti spesso sfociano in problemi digestivi o intestinali, e così via. Credo che non sia tanto un problema di quali emozioni, quanto della loro intensità: più sono forti e più “impattano”, positivamente o negativamente.
WM: Che legame c’è tra fiori ed emozioni? E come può un fiore agire per il ripristino del benessere di un individuo?
BG: Il dottor Bach scoprì, in modo intuitivo-empirico, cioè provandolo su se stesso, che il campo energetico di determinati fiori può avere un effetto vibratorio che va a riequilibrare le distorsioni di altri campi energetici, tra cui quello umano (ma anche quelli di animali e piante). È così che agiscono i rimedi. Per capire, diciamo che riequilibrano le emozioni, ma in realtà riequilibrano i campi energetici distorti. Se un certo campo energetico è ad esempio esageratamente reattivo, la persona si troverà in uno stato che, per intenderci, definiremo di rabbia e perciò diremo che il fiore che lo riequilibra agisce contro la rabbia, ma con questo non vuol dire che si tratti di un sedativo!
WM: Da dove nasce quello che nel suo libro lei chiama il “potere dei fiori”?
BG: Direi che nasce dal fatto che, una volta scoperto che determinate piante hanno un’influenza sui campi energetici, si va a ricercare la parte della pianta nella quale questa efficacia è maggiore. Bach scoprì che si tratta proprio del fiore (non, ad esempio, della foglia, del frutto o della radice) e in questo sta il loro potere.
WM: E come si può riconoscere il fiore più adatto a noi e alle nostre esigenze?
BG: Nel mio libro suggerisco una sorta di “mappa delle emozioni” con la quale aiutarsi. Ci possono essere naturalmente altri metodi: sono tutti sistemi per conoscere meglio se stessi. Negli ultimi anni ad esempio ho anche elaborato un metodo che utilizza, insieme ai fiori, le fiabe tradizionali, che ci aiutano a capire le qualità che potremmo sviluppare: ne parlo in “Fiabe e Fiori di Bach”. In generale, l’autocura va benissimo per piccole cose di tutti i giorni (un esame da affrontare, una tristezza momentanea, ecc.), mentre per problemi di lunga data, situazioni ricorrenti o che vanno anche a toccare il fisico, è meglio rivolgersi a un esperto/a.
WM: Abbiamo parlato di emozioni e di campi energetici, ma i fiori di Bach curano soltanto la mente o anche il corpo?
BG: Riequilibrando le emozioni, vanno anche a migliorare le condizioni fisiche e a volte a risolvere completamente dei problemi, naturalmente lavorandoci per il giusto tempo e a condizione che non ci siano organi già “lesi”.
WM: Vi è incompatibilità tra la floriterapia e gli altri metodi di cura?
BG: Assolutamente no, anzi spesso la floriterapia influisce positivamente su altri percorsi di cura, sia “naturali” (omeopatia, fitoterapia, ecc.), sia “tradizionali” (la medicina ufficiale, o meglio allopatica).
WM: E per finire, quale consiglio si sente di dare ai nostri lettori che si avvicinano per la prima volta ai fiori di Bach?
BG: Di aprire il cuore e la mente a una cosa nuova, con curiosità e fiducia, pensando che è un grande strumento di guarigione e crescita personale che può anche cambiare la vita. E anche di leggere e informarsi, ricordando però che la cosa più importante è vivere l’esperienza, possibilmente accompagnati da una persona di fiducia, piuttosto che acquisire tante informazioni, a volte contrastanti o inutili.
Fabrizio Giona