Negli ultimi anni si sente spesso parlare del concetto di “karma”, termine ricorrente nelle frasi che girano sui social e nelle canzoni. Vi sarà sicuramente capitato di sentire pronunciare frasi come “questo è il karma”, ad esempio quando si verifica un evento negativo. Nella maggior parte dei casi questa parola viene banalizzata e usata come sinonimo di destino, ma in realtà ha un significato molto più complesso e profondo.
Indice
Cos’è il karma
Questo termine deriva dal sanscrito कर्म ed è traducibile con “agire” o “azione”. Comprendere le legge del karma è piuttosto semplice: non è altro che la legge di causa ed effetto. Secondo questa legge universale, ciò che si fa crea un’energia che poi ritorna indietro. La legge karmica sostiene che non esiste nulla di casuale e che le azioni sono cause e conseguenze di altre azioni. Quindi, per il principio karmico, le azioni che producono effetti negativi influenzano negativamente la legge universale (o Dharma) e portano karma negativo; mentre le azioni positive generano un karma altrettanto positivo.
Nella cultura orientale il karma è rappresentato dalla sua trascrizione in sanscrito e sotto forma di nodo infinito che simboleggia il modo in cui ad ogni azione positiva o negativa corrisponde un karma, appunto all’infinito. Inoltre, il nodo indica anche l’intreccio indissolubile della saggezza e della compassione.
Il concetto di karma nelle varie religioni
Sul principio del karma si basano diverse religioni e filosofie orientali, assumendo sfumature di significato diverse.
- Buddismo: secondo il buddismo, il karma è il concetto secondo il quale un’azione “virtuosa” porta a una o più rinascite “positive”, mentre un’azione “non virtuosa” , quindi negativa e che genera sofferenza, origina rinascite “negative”. Nel karma buddista, l’intenzione è più importante dell’azione: infatti un’azione virtuosa (quindi buona) fatta senza intenzione non produrrà karma positivo poiché è stata fatta senza coscienza. Il buddismo si basa sulla reincarnazione ed è proprio il karma ad influenzare questo processo: azioni brillanti condurranno verso una rinascita benedetta, mentre azioni oscure condurranno verso una rinascita di sofferenza. Esiste anche un tipo di karma a cui bisogna prestare attenzione: quello ereditato dalle vite precedenti che abbiamo già vissuto, anche se non ne siamo a conoscenza.
- Induismo: al contrario del buddismo, la religione induista considera il karma umano come una minuscola frazione del karma universale, così vasto che nemmeno gli dei possono sfuggirgli; tuttavia, in una particolare corrente Teista dell’Induismo, Dio può influenzare il karma.
Il karma per affrontare meglio la quotidianità
Prescindendo dalla questione religiosa, il principio universale del karma può aiutare a vivere meglio, perché ci mette in una condizione di consapevolezza che le azioni che si compiono hanno sempre degli effetti, anche se non sempre immediati. Questi ultimi non hanno ripercussioni soltanto sugli altri, ma si riflettono inevitabilmente anche su chi le compie. Seguire la legge del karma significa essere consapevoli che gran parte della nostra vita dipende da noi e dalle nostre azioni. Non si tratta solo di azioni: anche formulare pensieri positivi è fondamentale per vivere bene, in pace con se stessi e con il mondo.
Ecco qualche esempio pratico per attirare un karma positivo:
- Ricordati di essere gentile, anche con chi non conosci
- Aiuta un altro in una situazione in cui tu avresti voluto essere aiutato
- Ringrazia sempre
- Ascolta un amico senza interrompere
- Perdona te stesso e gli altri
- Dì sempre la verità ma con gentilezza
- Sii gentile anche con chi non conosci
- Prenditi del tempo da dedicare a te stesso/a e per meditare