Funghi, che passione. Ma attenzione: non sempre conoscenza e prudenza vanno di pari passo con il “trasporto” per la micologia, soprattutto quando è improvvisto.
I turisti della domenica, così come i veri amanti della raccolta di questa prelibatezza del bosco hanno rigide regole da rispettare per evitare di incorrere in pericolosi avvelenamenti.
La prima causa delle disgrazie è proprio l’erronea consapevolezza di saper riconoscere i funghi commestibili. Basti pensare che dal primo ottobre ad oggi il Centro Antiveleni di Pavia, Centro Nazionale di Informazione Tossicologica dell’Irccs Fondazione Maugeri, ha fornito consulenze per circa 500 pazienti intossicati in seguito ad ingestione di funghi. Tra questi sono stati gestiti anche casi molto gravi che hanno portato al decesso dei pazienti o a trapianto di fegato.
“Si ricorda che è necessario astenersi dal consumo di funghi raccolti se non si è assolutamente certi della loro commestibilità. A questo proposito presso ogni ASL è attivo il servizio di Ispettorato Micologico dove è possibile sottoporre i funghi raccolti al riconoscimento da parte di esperti micologi in modo assolutamente gratuito. All’esame di commestibilità deve essere sottoposto l’intero quantitativo raccolto e non solo un campione“, spiega una nota del centro.
Si consiglia, inoltre, di non consumare funghi in quantità abbondanti e in pasti ravvicinati oppure crudi o non adeguatamente cotti.
Devono astenersi dal consumo i bambini piccoli e le donne in stato di gravidanza o allattamento.
Attenzione soprattutto a sintomi quali nausea, vomito e diarrea: se compaiono dopo l’ingestione di funghi bisogna recarsi immediatamente presso il più vicino pronto soccorso portando con sé eventuali avanzi di funghi, anche cucinati. “Tentare di contrastare a casa i sintomi con farmaci antidiarroici o antiemetici è controindicato e può ritardare l’inizio delle terapie indicate“, avverte il centro.
Per prevenire i casi di intossicazione, il ministero della Salute ha realizzato l’opuscolo “I funghi: guida alla prevenzione delle intossicazioni“, disponibile anche nella App di Edicola Salute, sia nella versione per iPad che in quella per Android. In esso sono contenute, oltre all’elenco degli Ispettorati micologici sul territorio nazionale e quello delle Strutture ospedaliere di riferimento per le intossicazioni da funghi, anche le 10 regole per gustare i funghi in sicurezza:
1. Consumare solo funghi controllati da un vero Micologo (diffida degli “esperti improvvisati”)
2. Consumare quantità moderate
3. Non somministrare ai bambini
4. Non somministrare a donne gravide
5. Consumare solo funghi in perfetto stato di conservazione
6. Consumare funghi ben cotti e masticare correttamente
7. Sbollentare i funghi prima del congelamento e consumarli entro 6 mesi
8. Non consumare funghi raccolti lungo le strade o vicino a centri industriali
9. Non regalare i funghi raccolti se non controllati
10. Nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina del botulino
Roberta Ragni